Individuato grazie al telescopio spaziale Tess della Nasa, perde l'equivalente del monte Everest ogni 30 ore. La scia di detriti che lascia dietro di sé si estende fino a nove milioni di chilometri
© Jose-Luis Olivares / MIT
A 140 anni luce dalla Terra c'è un piccolo pianeta con una coda da cometa, che si sta disintegrando a gran velocità. Ogni 30,5 ore, quanto impiega a compiere un'orbita intorno alla sua stella, perde una quantità di massa equivalente al monte Everest. Di questo passo svanirà completamente nel giro di uno o due milioni di anni.
È stato scoperto grazie al telescopio spaziale Tess della Nasa da un gruppo di astronomi guidato dal Massachusetts Institute of Technology, che ha pubblicato i risultati sulla rivista The Astrophysical Journal Letters. Dei quasi seimila pianeti scoperti finora al di fuori del sistema solare, solo altri tre mostrano una simile coda, ma quello appena individuato li supera tutti per lunghezza: la scia di detriti che lascia dietro di sé si estende fino a nove milioni di chilometri, e ciò implica che il suo processo di evaporazione è il più catastrofico tra quelli noti.
Il pianeta, noto con la sigla BD+05 4868 Ab, ha una massa inferiore a quella di Mercurio e orbita circa venti volte più vicino alla sua stella: a questa distanza così ravvicinata, è probabilmente coperto di magma che raggiunge i 1.600 gradi. È questo magma, dunque, che il pianeta sta man mano disperdendo nello spazio, dove si raffredda e forma la lunga coda. Il fenomeno è una conseguenza della sua massa estremamente ridotta: poca massa vuol dire una gravità debole che fa fatica a tenere insieme il pianeta, e più massa perde più la gravità si indebolisce ulteriormente in un circolo vizioso senza fine. Essendo relativamente vicino alla Terra, il sistema planetario è anche un candidato ideale per il telescopio spaziale James Webb, di Nasa, Agenzia spaziale europea e canadese: per la prossima estate sono già in programma osservazioni con questo strumento, che aiuterà a capire di quali elementi è composta la coda e dunque, indirettamente, il pianeta.