Gli scienziati sono riusciti ad ottenere immagini della struttura fine del Sole con una risoluzione senza precedenti
Riuscire a vedere un ago su un campo da calcio dalla distanza di un chilometro. E' questa la precisione di cui è capace Gregor, il più grande telescopio solare in Europa. In seguito a un'importante riprogettazione dell'ottica, eseguita da un team di scienziati e di ingegneri del Kis (Istituto Leibniz di Fisica Solare), le immagini della stella saranno le più definite disponibili nel vecchio continente.
I risultati raggiunti - Il telescopio, gestito da un consorzio tedesco e collocato nell'Osservatorio del Teide in Spagna, consente ora agli scienziati di rilevare dettagli sulla superficie del Sole con un'estensione fino a 50 chilometri, ossia una piccola frazione del diametro solare che è pari a 1.4 milioni di chilometri.
"Questo è stato un progetto molto eccitante, ma anche estremamente ambizioso. In un solo anno abbiamo completamente ridisegnato l'ottica, la meccanica e l'elettronica per ottenere la migliore qualità d'immagine possibile", ha raccontato Lucia Kleint, che ha guidato il progetto e i telescopi solari tedeschi da Tenerife.
Anche Svetlana Berdyugina, professoressa dell'Università Albert-Ludwig di Friburgo e Direttrice dell'Istituto Leibniz di Fisica Solare (Kis), ha espresso grande entusiasmo: "Il progetto era piuttosto rischioso perché questo genere di aggiornamenti del telescopio di solito richiedono anni, ma l'ottimo lavoro di squadra e la meticolosa pianificazione hanno portato al successo. Ora abbiamo un potente strumento per risolvere i misteri sul Sole".
La svolta - Un importante passo avanti, che ha permesso di raggiungere questo risultato straordinario, era stato fatto a marzo di quest'anno, durante il lockdown, quando il team era rimasto bloccato all'osservatorio e aveva allestito il laboratorio ottico da zero. Le tempeste di neve che si sono susseguite hanno però impedito le osservazioni solari. A luglio, la squadra è riuscita finalmente ad ottenere le immagini del Sole a più alta risoluzione mai scattate da un telescopio europeo.
La riprogettazione - Le ottiche dei telescopi sono dei sistemi estremamente complessi, composti da specchi, lenti, filtri e altri elementi ottici. Se anche uno solo degli elementi che li compongono non è perfetto, le prestazioni di tutto il sistema ne risentono. Uno dei problemi che affliggeva il telescopio era l'astigmatismo, che è stato corretto sostituendo due elementi con specchi parabolici fuori asse, lucidati con una precisione di 6 nanometri (pari a circa un decimillesimo del diametro di un cappello).
"Il nuovo disegno ottico e il nuovo sistema di controllo del telescopio Gregor consentono osservazioni della superficie solare caratterizzate da una risoluzione che permette di distinguere oggetti piccoli fino a 50 chilometri", ha spiegato Ilaria Ermolli dell'Inaf di Roma, esperta di fisica solare, a Media Inaf.