E' un progetto ambizioso: si cercherà di catturare le prime immagini delle regioni polari della nostra stella e fornire dati preziosi per studiarne il campo magnetico
La sonda europea Solar Orbiter diretta al Sole è stata lanciata dalla base americana di Cape Canaveral con un razzo Atlas 5. Inizia la missione più ambiziosa mai organizzata diretta alla nostra stella, realizzata dall'Agenzia Spaziale Europea (Esa) e condotta in collaborazione con la Nasa. Uno dei suoi dieci strumenti è stato sviluppato dall'Università di Firenze.
Dopo due rinvii, uno dovuto a un problema tecnico e l'altro a condizioni meteorologiche sfavorevoli, la missione ha iniziato il suo viaggio che fra tre anni e mezzo la porterà a 42 milioni di chilometri dal Sole. Sarà la prima volta
che una missione spaziale si avvicina così tanto al Sole, in una zona con forti radiazioni e temperature prossime ai 500 gradi.
Il lancio ha sfruttato l'allineamento fra la Terra e Venere, che ha permesso di porre la sonda lungo la traiettoria ideale per percorrere correttamente il suo cammino, sfruttando la spinta gravitazionale dei due pianeti.
Arrivata sulla sua orbita definitiva, la più vicina al Sole mai raggiunta da un veicolo, potrà catturare le prime immagini delle regioni polari della nostra stella e fornire dati preziosi per studiarne il campo magnetico. Da quest'ultimo dipendono fenomeni importanti, come i cicli di 11 anni dell'attività solare e le violente tempeste, i cui effetti sulla Terra possono provocare bellissime aurore polari oppure danni a satelliti, comunicazioni radio, Gps e reti elettriche.