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Non è stato possibile riparare il guasto insorto nel terzo motore RS-25. Il decollo potrebbe slittare al 2 settembre
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Il lancio previsto della missione Artemis 1 della Nasa, simbolo del ritorno sulla Luna, è stato annullato per l'impossibilità di riparare il guasto insorto nel terzo motore RS-25 del lanciatore Space launch system. Il gigantesco vettore, che porterà la capsula Orion, senza uomini a bordo, intorno alla Luna, sarebbe dovuto decollare alle 14.33 italiane al Kennedy Space Center in Florida. Il lancio potrebbe dunque slittare al 2 settembre: la finestra si dovrebbe aprire alle 18:48 ora italiana per una durata di 120 minuti. In quel caso la missione dovrebbe durare 39 giorni invece che 42, concludendosi con un ammaraggio nell'Oceano Pacifico previsto per l'11 ottobre.
La missione - Artemis 1 sarà il primo passo per il ritorno dell'esplorazione umana del satellite. Si tratta infatti della prima tappa del programma che, dopo questa missione senza equipaggio, ne prevede una seconda (Artemis 2) nell'orbita lunare e una terza (Artemis 3), prevista per la fine del 2025, nella quale astronauti torneranno dopo mezzo secolo a camminare sulla Luna. Si getteranno le fondamenta per costruire una base stabile che in futuro possa fare del satellite un avamposto per i viaggi verso Marte.
Il più grande razzo mai costruito - Alto 111 metri e dal diametro di 8,4, lo Space Launch System è il più grande razzo mai costruito. Sulla sommità è integrata la capsula Orion, costruita dall'americana Lockheed Martin, che in questo primo volo non avrà astronauti a bordo, ma un singolare equipaggio composto da tre manichini chiamati Commander Moonikin Campos, Helga e Zohar, e i pupazzi di Snoopy e della pecora Shaun. A bordo anche strumenti e minisatelliti (Cube-Sat), che dovranno andare a caccia di acqua o idrogeno sulla superficie lunare, o ancora funzionare come piccole stazioni meteorologiche.
È un lancio che per gli Stati Uniti ha un enorme valore simbolico ed è un'occasione unica per l'Europa, che nel programma Artemis riveste un ruolo molto importante. "È un momento storico per l'Europa", ha scritto su Twitter il direttore generale dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), Josef Aschbacher. "In questo decennio - ha aggiunto - la prima donna e il prossimo uomo cammineranno sulla superficie della Luna e l'Agenzia Spaziale Europea sta costruendo l'hardware che fornirà la propulsione per trasportarli e sostenerli".
L'Esa partecipa infatti a tutte le tappe del programma Artemis, dalla realizzazione del Modulo di Servizio europeo (Esm) della capsula Orion, alcuni elementi del quale sono stati realizzati in Italia dalla Thales Alenia Space (Thales-Leonardo), alla futura stazione spaziale nell'orbita lunare Gateway, fino alla luce verde alla presenza di tre astronauti europei destinati a viaggiare nell'orbita lunare e, forse, a camminare sulla Luna. Di sicuro fra gli astronauti destinati a scendere sul suolo lunare ci sarà una donna, come la Nasa ha detto più volte, ma il nome non è ancora stato individuato. Oltre alla partecipazione al modulo di servizio di Orion, a rappresentare l'Italia nella missione c'è il piccolo satellite Argomoon, realizzato per l'Asi dall'azienda Argotec di Torino. Sarà l'unico satellite europeo attivo nell'orbita lunare.
Un primo passo verso Marte - L'ultimo sbarco con equipaggio sulla Luna, l'Apollo 17, risale a quasi 50 anni fa. Oggi, le missioni lunari sono centrali per la Nasa perché spianano la strada allo sbarco su Marte. "In queste missioni sempre più complesse, gli astronauti vivranno e lavoreranno nello spazio profondo e svilupperanno la scienza e la tecnologia per inviare i primi umani su Marte", ha sottolineato Bill Nelson, l'amministratore della Nasa.
La "concorrenza" - Non è solo la Nasa a voler andare sulla Luna. Negli ultimi anni, la Cina ha realizzato con successo tre missioni robotiche sulla satellite. Anche l'India e un'organizzazione no profit israeliana hanno inviato lander nel 2019, sebbene entrambi si siano schiantati. Un orbiter sudcoreano è invece in arrivo. Nelson ha affermato che le ambizioni spaziali della Cina, che includono una base lunare negli anni '30 del 2000, hanno fornito una motivazione in più per realizzare Artemis.