Il misterioso oggetto è stato catturato dal telescopio dell'Osservatorio delle isole Hawaii. Secondo la Nasa, si tratterebbe del residuo di un razzo lanciato nel 1966
Dal prossimo 15 ottobre la Luna avrà un altro corpo celeste a farle compagnia nell'orbita terrestre: si chiama 2020 SO ed è una mini-luna individuata dal telescopio Pan-Starrs1 dell'Osservatorio Halekala delle isole Hawaii. È la terza volta nella storia recente che un satellite minore viene attirato dalla forza gravitazionale del nostro pianeta. Secondo la Nasa però, a differenza delle due precedenti potrebbe trattarsi di un oggetto artificiale, i residui di un razzo lanciato in orbita nel 1966.
Una luna artificiale - Con il termine mini-luna la comunità scientifica è solita indicare un corpo celeste di dimensioni ridotte (come ad esempio un'asteroide), che viene catturato dalla forza gravitazionale di un pianeta ed entra per un periodo di tempo a far parte della sua orbita. Tuttavia, gli esperti della Nasa sembrano sicuri che 2020 SO abbia origini artificiali. Secondo lo scienziato Paul Chodas si tratterebbe dei residui di Surveyor 2 Centaur, un razzo spaziale lanciato il 20 settembre 1966.
Per poter confermare questa supposizione, l'agenzia governativa statunitense dovrà attendere che l'oggetto si avvicini maggiormente al nostro pianeta. A quel punto, grazie all'esame spettroscopico, potranno determinare se intorno a 2020 SO siano presenti tracce di biossido di titanio, la vernice utilizzata per ricoprire i mezzi spaziali.
Un soggiorno di soli sei mesi - Secondo i calcoli degli scienziati, il corpo celeste dovrebbe essere catturato dall'orbita terrestre il 15 ottobre. La mini-luna arriverà a una distanza minima di 50mila chilometri dal nostro pianeta - si stima nei primi giorni di dicembre - per poi compiere una traiettoria irregolare che la porterà a riavvicinarsi a febbraio 2021 prima di essere lanciata definitivamente nello spazio profondo.
I precedenti storici - Gli astronomi sono convinti che nel corso della sua storia la Terra abbia catturato nella sua orbita molti corpi celesti. Tuttavia, a causa della scarsa luminosità degli stessi, risultano difficili da individuare. Fino ad oggi infatti, sono soltanto due le mini-lune registrate dalle agenzie spaziali: 2006 RH120, transitata nel biennio 2006-2007, e 2020 CD3, intercettata lo scorso febbraio dai telescopi del progetto Catalina Sky Survey.