Coronal mass ejection: ecco cosa sono le emissioni di plasma dal sole
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Alcuni ricercatori gallesi ricercatori hanno trovato il modo di fare una previsione della velocità precisa con cui viaggia un'espulsione di materia da parte del Sole che causa questo fenomeno
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Un nuovo importante passo avanti verso la possibilità di prevedere l'arrivo delle tempeste solari sulla Terra, che potrebbe fare una grossa differenza nell'aiutare a proteggere le tecnologie a rischio, come satelliti, reti elettriche e sistemi di telecomunicazioni. Il risultato è stato ottenuto da un gruppo di ricercatori dell’Università gallese di Aberystwyth nel Regno Unito.
Le tempesta solari, o geomagnetiche sono provocate da periodi di attività solare più intensi del solito che innescano un disturbo del campo magnetico terrestre, colpito dalle particelle ad alta energia emesse dal Sole che rendono elettricamente carico lo strato più esterno dell'atmosfera. A elevate intensità, questi fenomeni possono mandare in tilt servizi e infrastrutture, motivi per il quale sono un potenziale rischio per le nostre vite.
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I ricercatori hanno trovato il modo di prevedere la velocità precisa con cui viaggia un'espulsione di massa coronale o Cme, cioè un'espulsione di materia da parte del Sole sotto forma di plasma in grado di causare una tempesta geomagnetica, e dunque il momento in cui colpirà il nostro pianeta. Gli esperti hanno studiato come le regioni attive del Sole, caratterizzate da forti campi magnetici in grado di dare origine a una Cme, cambiano prima, durante e dopo un'eruzione. In particolare, hanno esaminato l'altezza alla quale il campo magnetico diventa instabile, che costituisce la posizione fondamentale dove hanno luogo le espulsioni di massa coronale.
"I nostri risultati rivelano un forte legame tra questa altezza critica e la velocità della Cme. Questa informazione ci consente di prevedere la velocità dell'eruzione e, di conseguenza, il suo tempo di arrivo sulla Terra, anche prima che l'espulsione di massa si sia conclusa del tutto", dice Harshita Gandhi che ha guidato lo studio.
Migliorare l'accuratezza delle previsioni meteorologiche spaziali è fondamentale, poiché le tempeste geomagnetiche causate dalle Cme, oltre allo spettacolo delle aurore boreali anche a basse latitudini, possono avere impatti importanti sulla rete elettrica, sui sistemi di navigazione satellitare come il Gps e anche sui veicoli spaziali. "La nostra ricerca non solo migliora la nostra comprensione del comportamento del Sole, ma anche la nostra capacità di prevedere gli eventi meteo spaziali. Ciò significa una migliore preparazione e protezione per i sistemi tecnologici su cui facciamo affidamento ogni giorno", aggiunge Gandhi.