La kermesse si conferma una festa dei sapori: oltre ai 41 ristoranti e alle 21 piazze del gusto, è infatti possibile saggiare le "creazioni" della Nazionale italiana degli chef e dell'Associazione pizzaiuoli napoletani
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L'Artigiano in Fiera si conferma essere anche una festa dei sapori. Oltre ai 41 ristoranti e alle 21 piazze del gusto da tutto mondo, la kermesse mette in mostra fino al 9 dicembre infatti anche due eccellenze italiane dell'enogastronomia con la Nazionale italiana degli chef e l'Associazione pizzaiuoli napoletani. Due realtà che, oggi, contribuiscono a proiettare il Paese sul tetto del mondo con la qualità della produzione e la valorizzazione della tradizione enogastronomica.
La Nazionale italiana degli chef ad Artimondo Restaurant - Dopo il successo dello scorso anno, la Nazionale italiana degli chef è tornata ad esibirsi nella cucina dell'esclusivo Artimondo Restaurant, lo spazio dedicato alle migliori ricette del made in Italy, in collaborazione con la Federazione Italiana Cuochi. La selezione tricolore, a Fieramilano, propone un "connubio" del gusto tra le più importanti tipicità italiane e i prodotti naturali sapientemente trasformati dalle mani degli artigiani.
Una squadra vincente, la Nazionale degli chef, che ha recentemente primeggiato nella più prestigiosa competizione internazionale di categoria. La selezione, alla Culinary World Cup 2018 di Lussemburgo, ha recentemente trionfato con l’oro nella categoria “Tavolo Freddo” in una delle più importanti gare al mondo che si svolge, ogni quattro anni, all’interno del Salone internazionale della gastronomia, Expogast.
L'Associazione pizzaiuoli napoletani - Tra le grandi novità dell’anno, anche la presenza dell’Associazione pizzaiuoli napoletani che, all’Artigiano in Fiera, continua la sua opera di tutela e di promozione della ricetta originale della pizza. Un vero e proprio simbolo della nostra cultura alimentare che, grazie alla collaborazione tra l’Associazione e il ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, ha ottenuto il prestigioso riconoscimento di “specialità tradizionale garantita” dall’Unione Europea.
Ma non solo: l’Associazione pizzaiuoli napoletani, lo scorso anno, dopo otto anni di negoziati internazionali, a Jeju, in Corea del Sud, ha ottenuto con voto unanime del Comitato di governo dell’Unesco il riconoscimento di unicità della pizza napoletana come una delle più alte espressioni identitarie della cultura partenopea.