A due mesi dalla strage, il presidente del Parlamento Ue ha scoperto la targa in onore del giornalista italiano e del collega di Europhonica
La bandiera dell'Europa sui nomi di Antonio Megalizzi e Bartosz Orent-Niedzielski, i due giornalisti uccisi nell'attentato di Strasburgo a dicembre, scende tra lacrime di commozione. A scoprire la targa all'ingresso dello studio radiofonico 1 dell'Eurocamera, dedicato ai due reporter di Europhonica, il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, alla presenza dei famigliari dei due giovani. "Nessuno qui dimenticherà Antonio e Bartosz - ha detto Tajani. - Erano parte di noi e il loro progetto che è ripartito trasformerà il loro ricordo in una presenza viva, non soltanto dentro il Parlamento ma anche in quel mondo universitario che loro cercavano di informare su che cosa è l'Europa".
Da oggi lo studio radiofonico del Parlamento europeo porta il nome di Antonio e di Bartosz. Il loro sogno europeo deve continuare, questo Parlamento sarà sempre la loro casa. pic.twitter.com/j2TneAdxz6
— Antonio Tajani (@EP_President) 11 febbraio 2019
"Il loro sogno europeo deve continuare - ha twittato Tajani a corredo delle foto della cerimonia. - Il Parlamento europeo sarà sempre la loro casa".
L'appello: "Sostenete Europhonica" "Chiediamo ai membri del Parlamento, a chi lavora nella Commissione europea, a voi giornali e all'opinione pubblica di non chiudere i riflettori su Europhonica. Non facciamo morire il sogno di Antonio". Così il giornalista di Europhonica Andrea Fioravanti, amico e collega di Antonio Megalizzi, parlando alla stampa a Strasburgo.
"L'obiettivo di questa conferenza stampa - ha spiegato Fioravanti - è lanciare un appello: entro il 24 maggio, chiediamo che il Parlamento europeo faccia qualcosa di concreto per far sì che il sogno di Antonio e Bartek (Bartosz Piotr Orent-Niedzielskinon) sia vano. Sono passati tre anni difficili da quando è nato questo progetto, e due mesi che lo sono stati ancora di più. Il presidente Tajani, ci ha promesso che farà tutto il possibile per sostenere Europhonica in futuro".