E' uno dei simboli della città e ha visto ai propri tavoli, in un secolo di vita, personaggi del calibro di Vittorio De Sica, Macario e De Filippo
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Cento anni nel cuore di Milano. A metà strada tra il Duomo e La Scala, all'ingresso della Galleria Vittorio Emanuele. "Camparino in Galleria", nato per volere di Davide Campari nel 1915, è uno dei simboli del capoluogo lombardo. E lunedì sera ha festeggiato come si deve il suo primo secolo di vita. Con Martina Colombari, Nina Zilli, Federico Russo e Diego Abatantuono in prima fila per rendere omaggio al luogo sacro dell'aperitivo all'ombra della Madonnina.
Tantissimi i milanesi e i "forestieri" che non sono voluti mancare. Perché "Camparino" è un simbolo sia per chi è nato e cresciuto a Milano sia per chi è stato portato in città dalla vita.
"Quello stile Anni '20, Anni'30... Camparino è meraviglioso, è fantastico", sottolinea Martina Colombari, di rosso vestita in omaggio al festeggiato e già simbolo di Campari nel calendario del 2006 di Giovanni Gastel.
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"Il Camparino è un simbolo della città di Milano - racconta il conduttore radiofonico e televisivo Federico Russo, fiorentino di nascita ma milanese di adozione -. Immaginate me, 12 anni fa, arrivare da Firenze in piazza duomo, col fagotto e vestito come Totò, e vedere l'insegna rossa del Camparino in lontananza...".
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"Mi sento un po' a casa... - spiega Nina Zilli, anche lei con abito rosso -. Camparino compie 100 anni ma è ancora molto moderno. Rispecchia un po' ciò che provo a fare io con la musica: spesso, nelle mie canzoni, richiamo suoni e atmosfere degli Anni '50 o '60. Poi cerco di farle mie e di aggiornarle ai nostri tempi inserendo modernità e contemporaneità.
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Al primo piano dello storico locale milanese una mostra racconta questo appassionante secolo di vita. "E' un compleanno importante e abbiamo deciso di celebrarlo con queste fotografie di artisti famosi passati negli anni qui al Camparino lasciando una loro testimonianza - spiega Andrea Neri, direttore marketing Campari Italia -. Inoltre abbiamo chiesto ad alcuni artisti contemporanei, da Martina Colombari a Nina Zilli, da Diego Abatantuono a Federico Russo, di fare una dedica a Camparino e a Campari".