"THE GARDEN OF WONDERS"

Fuorisalone, l'Orto Botanico di Brera si trasforma nel giardino dei profumi

Il progetto di Interni e Be Open narra il passato e il futuro di un prodotto di alto artigianato, riscoperto dalla creatività dei designer

15 Apr 2015 - 12:38
 © ufficio-stampa

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Riscoprire i marchi storici scomparsi della profumeria, rilanciare le eccellenze internazionali e innescare un percorso di rebranding per dare vita a un circuito virtuoso globale. E' questo il compito a cui sono chiamati i designer in "The Garden of Wonders. A Journey Through Scents", la grande esposizione sul tema del profumo, promossa da Interni e Be Open nell'Orto Botanico di Brera, nell'ambito della grande mostra-evento "Energy for Creativity".

Fuorisalone, l'Orto Botanico di Brera si trasforma nel giardino dei profumi

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La mostra, curata da Ferruccio Laviani, rimarrà aperta fino al 24 maggio, durante tutto il primo mese di Expo Milano 2015, per illustrare la reinterpretazione degli otto marchi della profumeria da parte di altrettanti designer che ne hanno ripensato la storia e le caratteristiche secondo la loro sensibilità: hanno agito come direttori artistici dei brand per dimostrare che il design può diventare un punto di forza per aziende di piccole dimensioni.

Tord Boontje ha riscoperto le radici boeme del marchio Waldes et Spol, con piante aromatiche che fluttuano nell'aria e vasi raffinati come flaconi di profumeria, mentre Fernando e Humberto Campana, per il francese Biette, hanno disegnato con un flacone di porcellana che ha la forma di un animale marino, ospitato in una grotta di vimini. Il brand italiano Bertelli è stato reinterpretato da Dimorestudio, mentre il trio svedese Front si è concentrato su quello francese Guyla.

Lo spagnolo Jaime Hayon ha lavorato sul marchio inglese Boissard: ne è nato un surreale laboratorio di fantasia dove l'alchimista opera al centro di un'esplosione di forme. Piero Lissoni ha dato la sua interpretazione della casa di profumi americana Lundborg. La bottiglia della fragranza è la vera protagonista, in un'installazione che ne contiene ben 700.

Con Bertif, Jean Marie Massaud fa un salto nella Parigi del XIX secolo: ne nascono involucri di alto valore, in legno prezioso, marmo pregiato o cristallo lavorato. Infine Nendo, che per il profumo Fandango ha scelto due bottiglie. In ognuna di esse è racchiuso un tubicino che disegna il profilo della confezione storica e, con gradazioni di colori caldi e scuri, rappresentano le temperature invernali ed estive in Russia, dove il profumo divenne molto popolare nel passato.

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