Design, tecnologia e lusso esperienziale protagonisti del laboratorio di idee voluto da Audi. Esposta per la prima volta in Italia la Audi AIcon, concept visionario che prefigura la mobilità del domani
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Un imponente anello di luce sospeso su un enorme specchio d'acqua all'interno di uno dei cortili cinquecenteschi più belli di Milano. E' in questa cornice che Audi si presenta alla Design Week per esplorare la mobilità del futuro e intercettare l'evoluzione di design e tecnologia. "Oggi - spiega Fabrizio Longo, Direttore di Audi Italia - le contaminazioni legate allo sviluppo tecnologico, penso all'intelligenza artificiale o alla realtà aumentata, ci impongono di pensare all’auto con tutti gli effetti e i rimbalzi concettuali che sono propri di altri settori".
Giunto alla sua sesta edizione, Audi City Lab - nella sede dell’ex seminario arcivescovile di Corso Venezia, 11 - non si limita a raccontare il futuro attraverso le parole, ma fa toccare con mano quella che potrebbe essere la mobilità del domani. Per la prima volta in Italia, infatti, la Casa dei quattro anelli espone la sua AIcon, concept visionario con il massimo livello di guida autonoma, senza volante e pedaliera, e con interni che sono sempre più simili al salotto di casa. “E’ un futuro che in realtà non sarà così lontano come potremmo pensare”, sottolinea Longo. “Con quest’auto parliamo al mercato di una possibilità di mobilità estremamente sicura, rilassante, connessa e vivibile”.
Secondo Carlo Ratti, architetto e direttore del MIT Senseable City Lab di Boston, intervenuto all’Audi City Lab per parlare di futuro e tecnologia, “oggi il design non può esimersi dal confrontarsi con i grandi temi del nostro tempo, mi riferisco al cambiamento climatico, alla sostenibilità”. “Questo - continua - vuol dire essere capaci, insieme, di costruire il domani”.
Nell’ambito della mostra-evento di Interni, “House in motion”, Audi ha portato la sua interpretazione della relazione fra innovazione e visione del futuro con una maestosa installazione firmata da Mad Architects. “Fifth Ring”, un imponente anello del diametro di 19 metri circa, sospeso su uno specchio d’acqua che copre quasi interamente il cortile cinquecentesco dell’ex seminario arcivescovile. Uno spazio evocativo in cui energia, evoluzione e progresso trovano la loro massima espressione visiva.
“E’ un’installazione che parla del cielo e della natura che va oltre il cielo - racconta a Tgcom24 Ma Yansong, architetto cinese che con il suo studio ha firmato l’opera -. L'anello, racchiuso nelle quattro facciate del cortile, è un po’ la porta verso il cielo: entrando in questo spazio e attraversando lo specchio d’acqua, immerso nel riflesso del cielo, si ha la sensazione di stare tra le nuvole. E’ un’esperienza davvero unica.”