Sono 25 gli Stati membri che hanno formalizzato il loro impegno all'integrazione della difesa europea
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L'11 dicembre 2017 la costituzione della Cooperazione strutturata permanente o Pesco (dall’inglese Permanent Structured Cooperation) è diventata legalmente vincolante per i 25 Stati membri che hanno formalizzato il loro impegno all'integrazione della difesa europea. Ma cos’è la Pesco esattamente? E' "l'istituzione centrale per assicurare che le attuali iniziative isolate di cooperazione militare siano messe sotto uno stesso tetto", ha spiegato Michael Gahler, deputato tedesco del Partito popolare europeo. L’obiettivo è quello di rafforzare la capacità di difesa dell’Ue mettendo in comune risorse e sviluppando gli armamenti in maniera cooperativa.
I Paesi membri - Hanno aderito volontariamente alla Pesco tutti i paesi UE ad esclusione di Malta, Danimarca e Regno Unito. Questi potranno aderire in seguito solo se accetteranno i criteri di partecipazione e se verranno accettati dagli altri membri.
Ogni Paese contribuisce finanziariamente alla Pesco. Inoltre, i membri devono sviluppare forze di reazione rapida e nuovi armamenti, come droni e carri armati. “La politica di difesa dell’Ue sarà più tangibile raggruppando i vari sistemi militari sotto la struttura della Pesco - ha sottolineato Gahler - Bisogna fermare la competizione fra i produttori di armi europei nel mercato interno e esterno”.
E la Nato? - C'è chi pensa che qualsiasi struttura di difesa europea minerebbe l’efficacia della Nato. Ma lo stesso Jens Stoltenberg, il segretario generale della Nato, ha accolto l’iniziativa europea e ha dichiarato: "Credo che potrà rafforzare la difesa dell’Europa e questo non è positivo solo per l’Europa ma anche per la Nato". Concetto ribadito da Gahler: "Ho fiducia che gli stati membri, che sono anche membri Nato, faranno in modo che la Pesco sia un successo per migliorare l’inter-operabilità militare e la capacità di schierare le nostre truppe”.