La nuova rubrica settimanale di Tgcom24 è andata in onda sabato 25 luglio alle 16.45
Trieste, patria della diplomazia scientifica. E' questo il tema della seconda puntata de "La Città della Scienza", la nuova rubrica settimanale di Tgcom24 propedeutica al grande evento Esof 2020 (che si terrà dal 2 al 6 settembre nel capoluogo giuliano). Il nuovo appuntamento, andato in onda sabato 25 luglio, si concentra appunto sulla diplomazia scientifica e sul ruolo di Trieste in questo campo. I centri dedicati alle scienze della città hanno rappresentato un luogo di pace in periodi impensabili. In piena Guerra fredda, ad esempio, scienziati sovietici si trovarono a lavorare al fianco di quelli del blocco atlantico. Tuttora, non è raro vedere palestinesi e israeliani, iraniani e statunitensi, nord e sudcoreani lavorare insieme a progetti di ricerca.
Ospiti della seconda puntata de "La Città della Scienza" Sandro Scandolo, coordinatore della Ricerca del Centro Internazionale di Fisica Teorica (Ictp) e Andreina Contessa, direttrice del Museo Storico e il Parco del Castello di Miramare.
Il sistema Trieste - Dal centro internazionale di fisica teorica Abdus Salam alla Sissa, la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, fino all'Area Science Park: sono decine i centri dedicati alle scienze che nascono nella città giuliana, creando quello che viene definito sistema Trieste, un incubatore di scienziati e ricercatori provenienti da ogni parte del mondo, un polo unico nell'ambito della ricerca scientifica mondiale.
Fin dall'Ottocento, in tutto il Triestino, nascono organismi e associazione di ricerca scientifica - come l'Osservatorio Astronomico - ma la vera svolta avviene nel 1964, quando viene fondato l'Ictp, il Centro Internazionale di Fisica Teorica, che poi sarà intitolato al suo fondatore, il premio Nobel Abdus Salam. L’obiettivo era quello di dar vita a un istituto che formasse studenti e ricercatori provenienti da ogni parte del mondo, promuovendo la collaborazione e lo scambio di idee.
"Per tanti anni, l'Ictp è stato l'unico posto dove scienziati americani e sovietici si potevano incontrare per discutere (ovviamente, di fisica e matematica). Abdus Salam, il nostro fondatore, credeva molto in quest'idea della scienza come linguaggio unificante. Diceva che si possono avere opinioni diverse per motivi politici, religiosi, etici, morali, ma che davanti a un'equazione matematica, 1 + 1 fa sempre 2, per chiunque. La scienza è, dunque, un linguaggio universale, utile anche per creare ponti tra comunità scientifiche, e non solo", racconta Scandolo.
Il Centro Internazionale di Fisica Teorica - "L’Ictp è composto da circa 50 ricercatori, un centinaio di ricercatori più giovani, studenti e anche qualche amministrativo - spiega Scandolo in merito al Centro Internazionale di Fisica Teorica - Ogni anno, però, passano dal centro circa 6mila scienziati provenienti da tutti gli angoli del mondo. Grazie all’Ictp, sono passati per Trieste più di 140mila scienziati da circa 190 diversi Paesi. E' proprio una specie di crocevia mondiale della scienza".
Come si concretizza la diplomazia scientifica? "Ci sono tantissimi esempi - dichiara - Sicuramente, portando gli scienziati qua, li aiutiamo a comunicare. Nei nostri corridoi si può incontrare facilmente un israeliano che parla con un palestinese o un nordcoreano che parla con un sudcoreano. Parlano di scienza, creano legami, amicizie".
Esof 2020 e Museo Storico e il Parco del Castello di Miramare - "Partecipiamo a Esof 2020 con una piccola mostra: "La scienza della visione. Fotografia e strumenti ottici all'epoca di Massimiliano D’Asburgo", in cui è possibile ammirare un megaletoscopio. Si tratta di un grande strumento dell'epoca, un visore progettato attorno al 1860 per osservare stampe fotografiche con diversi effetti di luce. Metodi di visione che, di fatto, cambiano anche il modo di osservare il mondo", spiega Contessa.