Dal 24 febbraio al 3 marzo il Teatro Nuovo di Milano ospita la mostra
Un tacco spezzato. Un occhio gigante che versa una lacrima. Due amanti che si tengono per mano mentre l'ombra di lui sta per picchiare l'ombra di lei. Una colata di colori accesissimi. E' così che alcuni studenti del corso di grafica delle classi 4 e 5 F della sede associata di via degli Ulivi “Rosa Luxemburg” dell'Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “G. Galilei” di Milano hanno rappresentato il tema della violenza sulle donne.
E' stata inaugurata ieri al Teatro Nuovo di piazza San Babila (con la collaborazione della galleria Wikiarte di Bologna) la mostra “Di Pari Passo”, nata nell'ambito delle attività di un progetto di educazione all'affettività e alle differenze di genere, contro ogni tipo di discriminazione, bullismo e cyberbullismo nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, realizzato da Fare x Bene Onlus e Soccorso Rosa.
L'idea era nata in vista della giornata mondiale contro la violenza sulle donne del 25 novembre: era stato chiesto ai ragazzi di due classi di una scuola di periferia di rappresentare tramite un quadro il fenomeno della violenza di genere. I risultati, esposti al Teatro Nuovo fino al 3 marzo, dimostrano senza dubbio come attraverso l'arte si possa mettere sotto i riflettori un tema così rilevante. Non solo: “l'iniziativa ha fatto in modo che i ragazzi si confrontassero tra loro e progettassero insieme, partecipando attivamente al processo di cambiamento e sensibilizzazione dell'Istituto”, afferma una professoressa che ha collaborato e sostenuto il progetto.
Presenti all'inaugurazione, oltre al Presidente di Fare x bene Onlus e alla responsabile del centro Soccorso Rosa, anche il Generale del Comando Militare Esercito Lombardia, Antonio Pennino e il critico d'arte Alberto Gross. Il Generale Pennino ha ricordato come anche le forze armate siano molto legate al tema delle donne e alla prevenzione della violenza di genere.
“Plausi a manifestazioni di questo tipo: uno strumento di comunicazione che innesta la creatività dell'individuo per scopi nobili ed educativi” ha affermato il critico d'arte Alberto Gross. E ha aggiunto: “dal punto di vista iconico, il modo in cui hanno rappresentato il tema è tutt'altro che scontato. L'impegno è più che visibile”.
I ragazzi, in evidente imbarazzo per tutte le attenzioni ricevute, avevano accolto con inaspettato entusiasmo questo progetto: “è stato un metodo molto innovativo dal punto di vista scolastico. Di questi temi se ne dovrebbe parlare di più”, afferma Alessia Capuano, una delle studentesse dell'istituto. “La pittura piace un po' a tutti… quindi penso che sia un ottimo modo per sensibilizzare la gente su questo tipo di fenomeno" ha commentato un altro giovane artista, Francesco Lorusso.
Non possiamo che augurarci che il progetto prosegua e che si continui a dare a questi ragazzi la possibilità di essere i veri protagonisti di questi eventi sociali, come ha tenuto a sottolineare Giusy Laganà, di FarexBene Onlus. A dimostrazione del fatto che la creatività e la libera espressione artistica possono davvero fornire un efficace strumento di confronto e soprattutto di prevenzione nei confronti della violenza sulle donne e della violenza in generale.