L'intervista a Riccardo Perrone, presidente dell'associazione Lorenzo Perrone
Il 5 giugno a Cologno Monzese si è svolta la presentazione dei risultati del progetto “Io non me la fumo 2013/2014” dell'Associazione Lorenzo Perrone per la prevenzione delle malattie oncologiche e oncoematologiche.
Il progetto, anticipato in un articolo di ottobre (clicca qui), aveva come obbiettivo la lotta, attraverso la promozione di comportamenti di salute, contro l'aumento considerevole della diffusione del tabagismo tra i giovani e, in particolar modo, puntava alla sensibilizzazione dei ragazzi tra gli 11-14 anni.
“Io non me la fumo” è stato articolato in due fasi: la formazione dei volontari dell'ALP, dei docenti, degli educatori e di tutti gli adulti coinvolti nel progetto e la fase di attuazione vera e propria destinata ai ragazzi delle scuole medie.
La formazione dei volontari dell'Associazione Lorenzo Perrone, che hanno coadiuvato un operatore professionista (uno psicologo della salute) in tutti gli incontri con i gruppi classe, è stata articolata in quattro incontri della durata di due ore ciascuno. I percorsi di formazione per i docenti, gli educatori, gli istruttori delle società sportive e per tutti gli altri adulti coinvolti nel progetto, invece, sono stati articolati in due incontri della durata di due ore ciascuno.
In tutte le classi coinvolte nel progetto è stato organizzato un incontro della durata di due ore, nel corso del quale è stato trattato, secondo modalità sia informative che interattive, il tema del tabagismo. La struttura e le modalità operative dell'incontro sono state differenziate per le prime, le seconde e le terze, per consentire all'operatore di adottare le strategie comunicative più adeguate in base all'età dei ragazzi. Il presidente dell'ALP, Riccardo Perrone, ha risposto alle nostre domande.
UN SUO FEEDBACK SUI RISULTATI DEL PROGETTO
Siamo molto soddisfatti dell'accoglienza che l'iniziativa ha avuto nelle scuole che hanno partecipato al progetto. Soddisfatti sia per quanto riguarda l'interesse e la partecipazione dei ragazzi, sia per quanto riguarda la condivisione da parte della maggior parte dei docenti.
Le cose invece non sono andate benissimo sul territorio. Diciamo che l'accoglienza della nostra proposta da parte di parrocchie e società sportive è stata un po' "tiepida".
IL PROGETTO VERRA' REPLICATO IN ALTRE SCUOLE?
Noi siamo pronti a proseguire l'iniziativa sia sul territorio di Cologno sia in altre città. Tra l'altro per l'anno scolastico 2014-2015 abbiamo ottenuto il patrocinio ufficiale dell'Istituto Nazionale dei Tumori che ha condiviso e approvato il progetto "Io non me la fumo". Il problema sarà legato al reperimento dei finanziamenti necessari per portare avanti l'iniziativa. Il progetto prevede l'utilizzo di alcune figure professionali, sia a livello organizzativo sia per quanto riguarda gli incontri nelle scuole, che vengono condotti da uno psicologo. L'ALP non ha risorse per sostenere interamente i costi di "Io non me la fumo".
SECONDO LEI LE ISTITUZIONI PUBBLICHE DOVREBBERO OCCUPARSI DI PIU' DI QUESTO TEMA?
Le istituzioni pubbliche sarebbero "tenute" a occuparsi di questo tema. Lo dicono sia l'Organizzazione Mondiale della Sanità, sia,nel nostro Paese, l'Istituto Superiore di Sanità. Solo che, come capita spesso per le buone pratiche di prevenzione, le iniziative rimangono sulla carta. Per quanto riguarda il distretto socio-sanitario in cui operiamo prevalentemente noi, quello di Sesto San Giovanni - Cologno Monzese, la prevenzione dalle dipendenze da sostante legali (fumo e alcol) è prevista dal Piano di Zona per gli Interventi Sociali e Socio Sanitari. Fino ad oggi però l'unica iniziativa di grande impatto che è stata portata avanti sul territorio è stata il nostro progetto "Io non me la fumo".