“Proprio nell'ambito del nostro impegno contro la fame nel mondo abbiamo promosso il lancio internazionale dell'Indice Globale della Fame 2015. Questo rapporto, giunto al suo decimo anno, analizza la situazione in 117 Paesi approfondendo un aspetto specifico della fame, che quest'anno riguarda i conflitti armati e la sfida della fame, tema particolarmente attuale. Proprio l'Indice Globale della Fame ci dice che un inatteso traguardo raggiunto negli scorsi 50 anni è la riduzione delle catastrofi alimentari, le carestie che provocavano più di 1 milione di morti. Fino alla metà del XX secolo, il martellante susseguirsi delle carestie uccideva milioni di persone ogni decennio. Basti pensare alle catastrofi alimentari causate dai sistemi totalitari, dalla collettivizzazione forzata, dai regimi che in tempi di guerra usavano comunemente la fame come arma, come in Corea del Nord.
Tuttavia, la sfida alla fame nel mondo è una lotta continua. Nonostante i progressi, il numero di persone che soffrono la fame nel mondo resta inaccettabilmente alto: circa 795 milioni sono i denutriti cronici, 1 persona su 9 al mondo. E' per questo che Cesvi continua ad impegnarsi, lavora per aumentare la produzione e la commercializzazione agricola incrementando la terra coltivabile con la distribuzione di buoi, aratri e altri mezzi in Africa; contribuisce a diffondere il commercio equo e solidale di quinoa e castana in Amazzonia; promuove l'autosufficienza alimentare in Libano per i siriani rifugiati e le comunità libanesi ospitanti e gli orti urbani come leva di cambiamento."