LIMA O MILANO?

GANG METROPOLITANE

Blog Notes tutti i mercoledì ore 21.30 su Canale 51

17 Gen 2014 - 10:15

Ci puoi entrare se sai sopportare il dolore.

Ci puoi restare se sai infliggerlo.

E puoi emergere se accetti le regole del gruppo.

Le bande di quartiere riportano indietro l’orologio del tempo e demoliscono le gerarchie sociali.

Danno un’identità a chi è destinato a essere solo uno sfigato e gli offrono la possibilità di farsi valere, anche se nel modo peggiore, esercitando e subendo la paura e la violenza. Le bande di quartiere sono un esperimento sociale. “ Fight Club “, il romanzo di Palanjuk, permette di capire i riti di ingresso di tutte le 'pandillas’, di tutte bande di quartiere che, ormai , sono una realtà internazionale.

In una scena, girata a Milano da una microcamera nascosta , vediamo i Latin King di Via Mecenate e si stenta a credere che sia stata in Europa, in Lombardia. Sono in piedi, tutti insieme in una palestra. Ragazzi e ragazze. Alcuni appena adolescenti. C’è una breve invocazione al “Re dell’universo”, un gesto che ricorda il segno della croce e poi il 'logo’ della banda : la mano con tre dita aperte sopra la testa. Un ragazzo perquisisce i partecipanti, un altro prende a sberle un neofita : chi entra nella pandilla, infatti, deve sottoporsi al pestaggio degli altri senza muovere un dito.

Un altro filmato mostra tre ragazze che prendono a calci e a pugni una coetanea perchè aveva violato il codice della banda e ad assistere c’é anche una mamma col bambino in braccio.

Gesti e simboli sono mutuati dal Sudamerica, ma làggiù il rito di ingresso è senza ritorno : se vuoi entrare in una pandilla devi dimostrare di saper uccidere. Dopo di che , potrai tatuarti in faccia una “lacrima”, la firma di un omicidio.

“In Nicaragua una lacrima significa una persona uccisa” dice un 'pandillero’ di 18 anni nel ' Callejon de la Muerte ' (il Vicolo della Morte) di Managua , “ tre lacrime tre persone uccise” .

Questa logica spiega perché nel Callao, il peggior quartiere di Lima, la polizia peruviana affronta le pandillas come se andasse in guerra. “Alexis” , killer a pagamento da quando aveva 13 anni ( oggi ne ha 17 anni )dice che non ha paura di morire e illustra il suo tariffario . Per uccidere un imprenditore , per esempio, chiede 3000 dollari.

L’epopea di sangue di queste bande , emersa come un vulcano identitario dai 'Latinos' di Los Angeles, ricaduta come un boomerang sui paesi d'origine, e poi scandita dal rap e da dozzine di scontri, oggi affascina anche i ragazzi di strada dei quartieri poveri di Bari e i loro aedi , i rappers come "Walino” e "Max il Nano".

In questa puntata Blog Notes mette a confronto tre periferie graffiate dalle pallottole, dal musica e dal mito delle gang metropolitane : da Bari a Lima da Lima a Managua.

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