Giornata della Memoria

SOS Memoria

Brera si (e ci) interroga su come perpetuare il ricordo della Shoà

04 Feb 2019 - 12:51

Anche quest’anno l’Accademia di Brera ha dedicato una finestra del suo programma alla Giornata della Memoria dello scorso 27 Gennaio.  Il Professor Stefano Pizzi e la Professoressa Barbara Nahmad hanno curato l’organizzazione di SOS Memoria, la Shoà e il ricordo oggi un evento svoltosi presso l’Ex Chiesa di San Carpoforo nel quartiere Braidense di Milano, già teatro di numerose iniziative dell’Accademia. 

Lo spirito che ha animato l’incontro era naturalmente quello di omaggiare la memoria delle vittime della Shoà, ma soprattutto interrogarsi su uno dei temi più dirompenti del nostro presente: 
Come perpetuare la memoria dell’Olocausto attraverso una modalità di comunicazione che non sia meramente ripetitiva, ma che continui, invece, ad essere accolta dalla società come uno spunto di riflessione e di insegnamento? Che tipo di divulgazione è oggi necessaria per non svuotare il Giorno della memoria del suo significato?

Da queste riflessioni si è aperta la prima parte dell’incontro, una tavola rotonda che ha visto la partecipazione di Semi Barissever, direttore creativo esecutivo di Remembering Auschwitz e Forgetting Auschwitz, David Bidussa, storico e saggista della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Miriam Camerini, regista teatrale di diverse performance di teatro ebraico, e Ruggero Gabbai, regista de La Razzia

A seguire, la performance musicale Caffè Odessa, una composizione di musiche ebraiche brillantemente interpretate da Miriam Camerini, Manuel Buda, Bruna di Virgilio e Arturo Garra. 

Una tematica di grande attualità come quella proposta con “SOS Memoria, la Shoà e il ricordo oggi” richiederebbe ulteriori spazi e approfondimenti. Ciò che comunque evince dall’incontro è che la volontà di adoperarsi affinché il ricordo dell’Olocausto non cada nella ricorrenza abitudinaria oggi c’è e si sta coltivando, con l’obiettivo di diffondere in misura sempre maggiore la sensibilità necessaria a farsi carico di questa “memoria” con la giusta dignità e consapevolezza.

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