Maglietta di Ozzy Osbourne, gonna scozzese, la grinta e l'ironia di sempre: “Sono pronta per chi volesse fare un picnic su di me”.
Emma saluta il pubblico di Radio Italia per la primissima intervista legata ad “Adesso Tour Edition”, il cofanetto in uscita domani.
'Adesso' è stato un disco importante, diverso dagli altri. E poi è stato un anno importante, viaggi, esperienze... Era giusto fermarsi a raccontarli. “Sì mi piaceva che rimanesse un ricordo del mio primo tour, quello 'dei grandi'. Musicisti pazzeschi, ballerini, palazzetti che non avevo mai toccato. In molti mi hanno chiesto un DVD e io ascolto sempre le richieste dei miei fan. Abbiamo messo tracce nuove: 'Libre' con Alvaro Soler, la ballad 'Nel posto più lontano' (Emma ha ammesso di aver pianto mentre la registrava, ndr) e 'You Don't Love Me'. Tra una data e l'altra del tour, sono andata a Milano e ho inciso questo brano. Farlo in studio, senza il trasporto del pubblico, è stato difficile. Sembravo un po' psicopatica”.
Parliamo di 'Quando Le Canzoni Finiranno'. Che effetto fa sentire un tuo pezzo in un film? “Quando Diego Mancino mi ha fatto sentire la canzone, ho pensato subito che sarebbe finita in un film. Sono un po' maga in questo. Poi è stata scelta per il film 'La Cena Di Natale' da Luca Bianchini e Marco Ponti, ma per me era già così dal primo momento. È struggente al punto giusto e dice cose belle”.
Tra i temi di questo disco, c'è il NO grande come una casa alla violenza contro le donne. “È un no alla violenza contro le donne e in tutte le sue forme, bullismo, cyberbullismo... Purtroppo è ancora necessario. I social sono uno spaccato di quello che succede tutti i giorni. Ridono di quello che mangi, canti, vesti... Il femminicidio ha purtroppo dati imbarazzanti ma ogni giorno muoiono degli uomini per mano della società. Tutti abbiamo responsabilità perché, a volte, le parole rimangono dentro e scavano fino a farti morire”.
Da un argomento molto serio a un po' di frivolezza. Ora che sei arrivata al successo, c'è un privilegio di cui godi? “Quando devo prenotare un tavolo al ristorante. Ma solo nei casi in cui sono stretta con i tempi e arrivo a casa tardi la sera. A quel punto parte la telefonata: 'Ciao sono Emma, sì Emma Marrone. C'è un tavolo?'. E per fortuna c'è. Però pago sempre, non approfitto mai”.
Da casa arriva una delle tante testimonianze di come le tue canzoni servano alle persone come supporto psicologico. “Questo ti ripaga davvero di tanto. Sapere che ci sono centinaia di persone attaccate alla radio per sentirti. Anche l'ultimo album 'Adesso' è stato d'aiuto ad alcune persone per uscire da storie difficili. Perché la musica va oltre tante cose”.
Con questo DVD ti porti dietro un sacco di immagini belle. “Io penso sempre alla gente, a come mi ha guardata. Non penso se sono stata brava, se sono vestita bene. Alla fine di un tour mi porto negli occhi la gente. Non è che un concerto è bello solo se è sold out. Chi l'ha detto? Ho visto artisti internazionali suonare davanti a poche persone. A volte i numeri distruggono la musica”.
Ti ricordi il tuo primo concerto della vita? “Avevo 9 anni, ero a un concorso per bambini. Cantavo 'Grande Grande Grande' di Mina. Ho portato a casa una medaglia e per me era la cosa più bella del mondo”.