24 ore dopo averlo presentato alla stampa, Francesco Renga ha raccontato il suo nuovo disco “Scriverò Il Tuo Nome” in diretta a Radio Italia.
24 ore dopo averlo presentato alla stampa, Francesco Renga ha raccontato il suo nuovo disco “Scriverò Il Tuo Nome” in diretta a Radio Italia. Ospite di Paola “Funky” Gallo, ha confessato di essere innamorato, di questo suo ultimo lavoro e dei suoi bambini. In più ha parlato di ambiente, disegni, musica live e Sanremo.
Scriverò Il Tuo Nome esce oggi. “Un lavoro lungo, sono stati due anni molto intensi. Sono molto felice e in trepidante attesa dei giudizi del pubblico. In questa fase del mio lavoro, la promozione, di solito mi sono già stancato di me stesso. E invece questa volta non succede mai. Dentro ogni traccia di questo disco c'è un'alchimia sorprendente, come se non l'avessi fatto io”.
Probabilmente perché ti confronti con grandi professionisti e perché hai vissuto ciò che canti. E i brani così sono più onesti... “Ogni volta che esce un album è la fotografia di quel momento. Stavolta invece è una foto in divenire, che immortala quello che sta succedendo e che succederà. È un disco proiettato in avanti, una bella novità”.
Per quanto uno si possa rassegnare, l'amore ci sarà sempre e poi ci sarà un nome che farà cadere tutte le teorie. “L'amore è un sentimento omni-comprensivo, è molto difficile dargli una definizione. In questo album cerco di sezionarlo in ogni suo elemento. Comunque si parte sempre da qualcosa che ci ha attraversati, da un nome”.
'L'amore avrà i miei occhi ma non assomiglia a me (citazione dal brano "Affogo Baby")'. Abbiamo superato quel momento? “Non si può parlare della fine dell'amore, è un flusso in divenire che muove tutto”.
Il video di Guardami Amore si chiude con la frase: “È inutile per l'uomo conquistare la luna, se poi finisce per perdere la Terra”, un messaggio importante che tutti dovremmo imparare. “È un video davvero bellissimo, lo abbiamo girato tra Utah, Arizona, Monument Valley, Death Valley e Antilope Canyon. Riguardo al messaggio ho sempre cercato di fare le cose in modo discreto ma stavolta è giunto il momento di alzare la voce e chiedere rispetto per l'ambiente, almeno per i nostri figli”.
Torniamo al disco... Ma adesso sei innamorato? “Del disco sì, sono molto innamorato. Dei miei bambini e un po' anche di te. Un po' meno adesso...”
Torniamo davvero alla musica. In Scriverò Il Tuo Nome c'è il suono riconoscibile di Michele Canova e un nuovo modo nuovo di cantare, che arriva dritto. “Ho sempre osato, mi sono lanciato. Per istinto e curiosità e perché mi rompo a fare la stessa cosa. Questo lavoro è un upgrade di Tempo Reale, in cui già mi ero avvicinato al lavoro di Michele. Lui mi aveva dato dei consigli schietti, tutti e due avevamo la visione di ciò che volevamo fare. Tutto parte dalla voglia di collaborare con penne diverse, più giovani di me, che hanno la freschezza di raccontare il mondo di adesso. Io arrivo da un altro tipo di musica, sentivo il bisogno di trovare un po' di modernità”.
Dalla pagina Facebook di Radio Italia arriva la proposta di Renga patrimonio dell'umanità per tutte le donne... Ti chiedo se eri tra quelli che si innervosiva quando uno ti diceva 'bello' e tu magari avresti preferito 'bravo'. “Ma figurati. Chiunque faccia questo mestiere ha cominciato per quel motivo lì, per l'ormone impazzito. A parte gli scherzi, su quest'aspetto vado in crisi. Non mi guardo allo specchio, lo sai, è la verità. Mi imbarazzo tantissimo”.
Nella versione deluxe disco ci sono dei disegni fatti da te. Una passione che non conoscevo... “Sì ce l'ho da quando sono bambino ma non l'ho mai coltivata più di tanto. Disegno mentre faccio le interviste, sono al telefono, mangio. Alcuni disegni sono presi dalle tovaglie delle birrerie. A seconda dello strumento che ho in mano, cambia il tratto”.
Mai pensato di fare una mostra? “No, ma mi è capitato di pensare a come unire più arti insieme. Magari il ballo... Scherzi a parte, il 15 ottobre in concerto a Milano faremo cose molto belle. Questo disco dal vivo è una scommessa, c'è molta più elettronica, ottave che entrano...”
Prima della pubblicità abbiamo ascoltato Il Bene. Se io ti chiedo una definizione di bene è troppo e quindi non lo faccio. Però ti chiedo: pensi che si possa essere buono dentro e allo stesso tempo numero 1 in classifica? “Sì perché essere buoni prescinde dal mestiere che uno fa. Penso di essere una brava persona e che il mio pubblico mi assomigli. Il bene e la sua differenza con il male è la prima cosa che da bambino ho respirato in famiglia".
Hai citato il tuo pubblico. Molti vorrebbero Sulla Pelle come prossimo singolo. “Mi piace, ma per ora non ho preferenze. Sto continuando a riascoltare il disco anche per questo. Sulla Pelle è una canzone che piano piano sta guadagnando moltissimo”.
Domanda secca da Twitter. Pensi di partecipare a Sanremo l'anno prossimo? “È appena finito... Penso di no, non lo so. Lasciamo una porta aperta”.
Altra domanda. Il tour dopo Milano? “Per ora c'è solo quella data”.
L'ultima cosa: quali sono le domande più ricorrenti dei fan agli instore? “Il firmacopie è nato in un modo e ora sta diventando un'altra cosa. È tutto molto veloce, riesci a fare 600 selfie in due ore. A proposito, vi aspetto tutti quanti alle 18 al Mondadori Megastore di Milano...”.