TUTTO IN UNA NOTTE LIVEKOM 015

Vasco : "la cosa più importante della mia vita è la musica"

Nel primo dei tre giorni al cinema del film “Vasco Tutto In Una Notte - Live Kom 015”, il Kom è stato ospite nell'Auditorium di Radio Italia. Introdotto dall'immancabile coro da stadio, con Paola “Funky” Gallo, ha parlato di tutto: il film al cinema, i 4 live a Roma e la famiglia.

15 Mar 2016 - 10:46
 © agenzia

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Nel primo dei tre giorni al cinema del film "Vasco Tutto In Una Notte - Live Kom 015”, Vasco Rossi è stato ospite nell'Auditorium di Radio Italia. Introdotto dall'immancabile coro da stadio, con Paola "Funky” Gallo ha esordito: "Sono emozionato come un ragazzino delle medie, stavo guardando che ho dimenticato a casa il giubbotto del DVD".

Partiamo dal San Paolo di Napoli, dove avete registrato immagini e suoni del DVD. Raccontaci che significato particolare ha questo progetto.

"Erano 11 anni che non concedevano lo stadio alla musica, l'ultima volta ci avevo suonato io. Il sindaco De Magistris, tra qualche polemica, lo ha aperto e io sono stato molto contento di poterci tornare. Napoli è una città straordinaria, con una magia, un calore incredibile e un sacco di reggiseni che volavano. Ricordiamo che era il tour dei record e dei topless anche se, voglio tranquillizzare tutte le fan, abbiamo pixelato il video per questioni di privacy”.

Da questa sera, partono i tre giorni di programmazione del film. Le sale sono già state moltiplicate...

"Sì ci sono un sacco di sale per questo film-concerto o concerto-film. Vado anche io al cinema questa sera, ci vediamo alle 20.15 a Milano già mangiati perché non c'è niente da mangiare”.

Salutiamo Andrea, un ragazzo che per vederti è arrivato fino a qui con un trattore, e procediamo con una frase tratta dal tuo Facebook che racconta cosa si prova dopo un tuo live: 'La cosa difficile è tornare dai concerti, il problema è rimettere i piedi per terra, quei 150 minuti non sono stati una fuga dalla realtà ma un'amplificazione della vita'.

"Bello mi piace questa interpretazione e mi piace ricevere i complimenti".

Quest'anno hai un po' vinto Sanremo...

"No l'ha vinto Gaetano Curreri, a cui faccio i complimenti, con gli Stadii. E parlando di stadi, quest'anno ce ne sono 4: il 22, 23, 26 e 27 giugno, insieme a Radio Italia. Sarà l'unico evento live del 2016. 4 volte all'Olimpico di Roma, che dobbiamo ancora riempire. Non l'ha mai fatto nessuno, neanche Vasco Rossi. 'Perché Roma?' L'anno scorso non c'è stata. C'erano Napoli, Milano e Torino”.

Patty Pravo mi ha confidato che l'hai convinta a cantare 'E dimmi che non vuoi morire' imitando la sua voce al telefono.

"È vero, quando ho scritto quella canzone pensavo di essere lei. Sono un fan di Patty da quando ero ragazzino, ero innamorato. Lei era bellissima, però stava con Fogli. È un'artista unica, mi ha chiesto 'Perchè non mi scrivi una canzone?'. Poi è arrivato Curreri con una musica straordinaria... Io la chiamo la Divina, quasi mi meravigliavo che parlasse la mia lingua, l'ho vista sempre sul palco”.

Il primo singolo estratto dal DVD è "Il blues della chitarra sola”.

"Una chitarra, quando è sola, comincia a parlare e viene giù un blues che dice cose vere, ad esempio che la vita non viene giù come prima. Io ho bruciato la candela da due parti, pensavo che la mia vita fosse più corta e invece siamo sempre qua”.

Tutti hanno una domanda per te. Ad esempio mia mamma vuole sapere se è stato difficile fare il papà...

"È stata una sfida. Negli anni 90 ho pensato di fare una famiglia e allo stesso tempo di mantenere questa avventura straordinaria che si chiama Vasco Rossi. È stata importante Laura, le donne sono il centro della famiglia. Con i miei figli Luca, Davide e Lorenzo ho un ottimo rapporto, sono molto contento di loro”.

Nel DVD c'è una "Vita Spericolata 2.0” in cui canti 'Ognuno in fondo perso dentro il suo Facebook'. Sono le distrazioni moderne...

"Se negli anni 80, andava bene 'Fatti suoi o c... suoi', ora è divertente dire Facebook. È una straordinaria macchina per comunicare, giocare... Facebook è la più grande rivoluzione dopo il telefono. Una volta per contattare una ragazza dovevi avere il numero, ora vai sulla pagina e vedi come si 'mette in promozione'... Se avessi una fidanzata oggi, dovrebbe darmi le password perché sono gelosissimo”.

Abbiamo detto che tutti hanno una domanda per te. Gabriella: "Farai qualcosa di acustico?

"Chi lo sa? È probabile, intanto faccio 4 volte Roma. Non ho intenzione di fermarmi, ormai non mi fermo più. Finché non vi stancate voi, io ci sono sempre”.

Luciano: "Quante Volte la metti nella personale classifica dei tuoi brani preferiti?"

"Ne venissero di canzoni così, non ne scriverei più di nuove e canterei solo quelle vecchie. Quante Volte comunque è venuta particolarmente bene”.

Fiorella, per la parentesi 'Anche gli occhi vogliono la sua parte': "Come fai a essere così bello?

"Sei troppo buona, quando uno nasce bello trova tutte le porte aperte”.

Matteo, 15 anni: "Conosci il mondo degli Youtubers e come ti informi?

"Come capita. I tg li guardo poco, mi deprimono, mi agitano e mi avviliscono. Raccontano solo le disgrazie. Io leggo tanti libri, così ti informi in un altro modo. Non c'è attualità e quotidianità ma conosci cose diverse, di altri tempi. Oggi il mondo è meglio di ieri, non è meraviglioso ma c'è di peggio”.

Quando vieni a trovarci vedo sempre gente nuova tra il pubblico, li chiamo i "bimbi vaschiani”. Vuol dire che hai scritto canzoni che non invecchiano...

"Sì è incredibile ma sai certe canzoni fotografano un periodo in cui tutti siamo passati. La vita ha grandi sorprese, le cose passate non tornano ma ne arrivano di nuove”.

C'è una frase bellissima che apre il DVD, cioè che la cosa più importante della tua vita è la musica. E poi questo arriva...

"Ho iniziato a fare musica a 17 anni per gioco, come le parole crociate. Mi divertivo, non avrei mai pensato di cantare. A 25 poi ho provato per scherzo, per sfida e ci ho messo dentro la vita, sacrificando tutto. Esisteva solo la chitarra, la musica e le canzoni. Vasco non è nato discograficamente, io andavo davanti a un pubblico ostile e dovevo convincerlo che si stata divertendo. Così è nato il rock e tante canzoni che altrimenti non avrei mai scritto. Quando venivo offeso, rispondevo tramite le canzoni e ci mettevo dentro tutta la rabbia che avevo. Nell'arte puoi confessare anche cose che non diresti nemmeno agli amici...”.

E poi quel pubblico ha voluto solo te e ascolta solo la tua musica. Non è così comune...

"Siamo un po' particolari, discoli. Per ascoltare Vasco, non bisogna essere molto tranquilli dentro, quelli normali ascoltano altra musica...".

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