In settembre molti teatri, con grande coraggio, hanno provato a riaprire
di Marco Calindri marcocalindri@libero.it
Come sappiamo, le sale teatrali sono ancora spente e i sipari ancora chiusi.
Le prospettive sono incerte e anche i teatri più coraggiosi, quelli che in settembre avevano provato a riaprire per mantenere un rapporto di vicinanza con il proprio pubblico, hanno dovuto interrompere qualunque attività.
Per adesso stop, tutti fermi.
In questo periodo di silenzio, il mondo dello spettacolo ha potuto far sentire la sua voce soltanto per annunciare la perdita di alcune tra le sue bandiere più popolari e apprezzate dal pubblico di tante generazioni.
Attori, attrici e operatori che mancheranno tantissimo a tutti e che, comunque, hanno lasciato una solida e preziosa eredità artistica che sarebbe assolutamente scellerato disperdere soprattutto nei confronti dei giovani.
Evito di ricordare i nomi, più o meno noti, di coloro che ci hanno lasciato, nel timore di dimenticarne qualcuno e sarebbe imperdonabile.
Credo che nessuno sappia, al momento, quando si riapriranno le sale ma sono certo che responsabili artistici, direttori di teatro, produttori indipendenti o singoli attori, sono comunque impegnati a progettare nuovi spettacoli per non farsi trovare impreparati al primo segnale di ripartenza. Anzi, posso affermare che alcuni teatri di produzione, sicuramente a Milano ma non solo, hanno già iniziato le prove di nuovi spettacoli pur senza conoscere modi e tempi della reale messa in scena.
Del resto, da oltre 2.500 anni, il teatro c'è.