Sentire recitare bene è un valore aggiunto
di Marco Calindri marcocalindri@libero.it
Andrea Lorenzon (consulente web) info@digitaltools.it
Mi è capitato raramente di vedere due spettacoli particolarmente apprezzabili, a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro. La ritengo una nota da segnalare.
Si tratta di: ‘Cose che so essere vere’ e ‘Ragazzi irresistibili’.
Il primo riguarda il testo di Andrew Bovell, autore australiano già rappresentato in Italia.
Uno spettacolo dove si sente recitare bene da parte di tutti i protagonisti in scena, non solo dagli efficaci Giuliana De Sio e Valerio Binasco ma anche dagli altri ottimi quattro giovani attori.
Nel testo si affrontano alcune situazioni familiari, anche dure e difficili, con le quali si può essere d’accordo o meno ma che, comunque, arrivano con grande forza allo spettatore. Apprezzabile la particolare scenografia.
‘I ragazzi irresistibili’ è invece una commedia, ben conosciuta dopo il successo cinematografico del 1975, dove a due anziani attori, da parecchi anni ignorati dal mondo dello spettacolo, viene chiesto di riproporre un loro vecchio 'sketch'.
Di questo spettacolo, al di là del testo di Neil Simon, è impossibile non gustare la naturalezza e il ritmo della recitazione di Franco Branciaroli e Umberto Orsini. Per inciso, è curioso constatare che, date le sue ottime condizioni di salute, Orsini, novantenne nella realtà, debba invecchiarsi nella voce e nei movimenti per interpretare il ruolo di un anziano.
Branciaroli e Orsini sono lucidi, efficaci e incisivi nei dialoghi nonchè capaci di creare quelle giuste atmosfere interpretative che, inevitabilmente, coinvolgono totalmente il pubblico.
Ho voluto segnalare questi due spettacoli, per sottolineare due esempi di come sia possibile passare delle piacevoli serate a teatro, dalle quali tornare a casa arricchiti nei pensieri e riconciliati con la buona recitazione.
Non sono particolari di poco conto.