Le opere di Pasolini scritte nel periodo vissuto in Friuli
di Marco Calindri - email
Il Teatro Stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia ha prodotto questo spettacolo dal titolo ‘Non c’è più acqua fresca’, inserendo un sottotitolo che vuole spiegare le ragioni e gli obiettivi che stanno alla base di questo allestimento: ’Volti, visioni e parole dal Friuli di Pier Paolo Pasolini’.
Come noto, lo scrittore, bolognese di nascita, ebbe occasione di trascorrere un lungo periodo in Friuli dove approfondì la conoscenza del dialetto locale al punto da essere in grado di scrivere delle poesie direttamente in friulano.
Questo spettacolo è l’incontro tra il friulano Giuseppe Battiston, attore che ha raccolto innumerevoli riconoscimenti professionali, proprio con una selezione delle poesie di Pasolini, espresse in ‘lingua’ friulana, nelle quali viene data voce a tutti quegli interessi umani e sociali che popolano il mondo dello scrittore, con particolare attenzione alle problematiche giovanili.
Dichiara Battiston che: ‘Grazie a tutta quella poesia, scritta, cantata, o sognata, sono stato di nuovo bambino, ho rivisto e visto con occhi nuovi quei luoghi e anche io, attraversando piazze e vie, mi sono unito alla sagra del paese, ho cantato, ballato e brindato alla vita e ciò che vorrei fare è trasmettere quelle parole che ho sentito tanto mie alle quali, in qualche modo, appartengo. Forse non tutte saranno comprensibili ma sono convinto che il dialetto, ogni dialetto, attraverso la sua musicalità, diventi evocativo. Pasolini sosteneva che quando il dialetto viene utilizzato per esprimere alti concetti e alti sentimenti, si fa Lingua e, con i suoi suoni, ci entra nell' anima e ci porta altrove’.
La struttura drammaturgica dello spettacolo è stata curata da Renata M. Molinari mentre la regia è di Alfonso Santagata.
Al Teatro Franco Parenti di Milano dal 19 al 23 aprile.