La rassegna, dal 9 al 14 aprile, tra Bolzano, Merano, Bressanone e Caldaro.
di Maria Gabriella Giovannelli
Nell’ambito di un’intensa vita culturale che coinvolge la città di Bolzano con iniziative legate al teatro, alla musica, all’arte contemporanea e al fiorente sviluppo dell’industria locale del cinema, dal 9 al 14 aprile 2019 si svolge la 33° edizione del 'Bolzano Filmfestival Bozen' che coinvolge anche le città di Merano, Bressanone e Caldaro.
Il Festival vede la collaborazione sia con importanti rassegne europee che con le maggiori istituzioni culturali del territorio (Museo d’arte moderna contemporanea Museion, Teatro Stabile di Bolzano, IDM, Centro Trevi, Scuola di cinema ZeLIG, Le Vereinigte Bühnen Bozen, Conservatorio Claudio Monteverdi e Galleria foto-forum).
70 tra film, documentari e lungometraggi: da un lato una ricca proposta di film d’autore made in Sudtirol che prevede una scelta tra le produzioni di filmmaker locali (in particolare per il 2019 l’attenzione è rivolta a Wolfgang Penn di Castelrotto - Bolzano), dall’altro i lavori realizzati da registi emergenti di Paesi confinanti quali Austria, Svizzera e Germania.
Per il progetto ‘Focus Europa’, l’attenzione è sulla cinematografia ungherese che ottenne, con il film ‘Il figlio di Saul’ di László Nemes, l’Oscar come miglior film straniero.
Per la categoria ‘Cinema ritrovato’ viene proiettato ’Amore' di Roberto Rossellini con Anna Magnani. Il film è costituito da due parti: ‘Una voce umana’, da una pièce teatrale di Jean Cocteau e ‘Il miracolo’ da un soggetto di Federico Fellini, testimonianza dell’interdisciplinarità culturale tra teatro e cinema.
Tra gli ospiti di questa edizione, l’attore di teatro, cinema e tv austriaco Nicholas Ofczarec, e l’attrice Barbora Bobul’ová, vincitrice di numerosi premi (David di Donatello, Globo d’oro e Ciak d’oro).
Da segnalare il ‘Final Tuch’, riservato sia ai giovani filmmakers italiani che a quelli provenienti dai Paesi ospitati.
Per la 33° edizione del Festival sono stati introdotti due nuovi Premi: ‘Premio Speciale dedicato alle Dolomiti UNESCO’ e il ‘Golden Walther Award’, per una produzione particolarmente legata al territorio altoatesino.