Una forte voce femminile, completamente made in Italy, sarà ospitata a Los Angeles all’Università della California, in occasione del Los Angeles International Culture Film Festival, una celebrazione della diversità culturale attraverso i media.. Si tratta del documentario sul femmicidio “Wall of Dolls against femicide”, diretto da Jo Squillo, che nella pellicola mostra ad un pubblico internazionale il percorso che ha portato alla costruzione a Milano del Wall of Dolls, il muro delle bambole in ricordo di tutte le donne che sono state vittime di violenza.
Alcune donne sopravvissute alle aggressioni e al tentativo di omicidio, compiuto proprio dalla persona che amavano, si raccontano nel documentario, tra cui Valentina Pitzalis, Lucia Annibali, Laura Roveri.
© tv-moda
Jo Squillo ha scelto di non includere nella pellicole le immagini più cruente in modo da rendere questo messaggio accessibile a tutti, data la sua importanza. Inoltre nel mostrare contenuti espliciti relativi alla violenza sulle donne si corre anche un grande rischio: il tentativo di emulazione. Il fenomeno purtroppo ha ormai dimensioni significative, in quanto in Italia una donna viene uccisa ogni 3 giorni dalla persona che teoricamente dovrebbe amarla, ovvero il marito o il fidanzato o l’amante. Gli episodi accadono soprattutto tra le mura domestiche e le vittime di violenza che sopravvivono non sempre si rivolgono alle autorità per denunciare l’accaduto. Com’è possibile uscirne? Attraverso un cambiamento culturale e aiutando le donne a non sentirsi sole.
© tv-moda
Il documentario “Wall of Dolls against femicide” è un’iniziativa volta alla sensibilizzazione, affinché uomini e donne comprendano che insieme possono avviare il processo di cambiamento culturale necessario perché questi episodi non si ripetano e ancora prima perché le donne trovino sempre il coraggio di denunciare chi le ha colpite. Un messaggio importante che è stato condiviso da personaggi illustri del mondo della moda e dello spettacolo, oltre che dalle autorità.
© tv-moda
Il Wall of Dolls a Milano infatti è stato realizzato grazie alla collaborazione di molti stilisti che hanno accettato la sfida di vestire le bambole del muro, tra cui Roberto Cavalli, Stella McCartney, Alberta Ferretti, Missoni, Salvatore Ferragamo e Vivienne Westwood, che compare anche nel documentario. La pellicola, filmata nel corso degli ultimi tre anni, include anche diversi personaggi della culturale, dello spettacolo e della politica, come l’assessore del Comune di Milano Cristina Tajani e i leader di diverse organizzazioni no profit, che hanno contribuito a rendere possibile l’installazione di Wall of Dolls a Milano.