Il passaggio da un mondo perfetto, aristocratico e immobile, a uno caotico, in divenire eppur sempre desideroso di bellezza. La nuova collezione invernale di Francesco Scognamiglio prende spunto da quello che succede musicalmente nel Rosenkavalier (Il Cavaliere della Rosa), una delle opere più famose di Richard Strauss: vi si assiste al frantumarsi della musica melodica ottocentesca in una nuova armonia dissonante, più moderna, più spigolosa, ma sempre eccelsa. Allo stesso modo, l'abito femminile tradizionale si scompone letteralmente e si strappa come se cercasse nuovi significati, nuove prospettive. I frammenti diventano drappeggi di ruches. I tagli, cascate di volant. Le stampe usano l'architettura scultorea dei ricami per definire disegni e pattern. E i pantaloni, pensati come lo stelo di un fiore, sbocciano sopra i fianchi aprendosi in una corolla multiforme. È una polifonia della femminilità, un'esplosione controllata di dettagli, finiture e maestrie artigiani che impegnano il massimo del savoir faire Made in Italy. Lilla elettrico. Bianco nuvola. Azzurro polvere. Oro. Maculato. Nero. Una tinta eterea di turchese. I colori sono sofisticati e delicati. E gli stivaletti alla cavallerizza, di ispirazione fetish, fanno da contrappunto al romanticismo diffuso. Lo show è un crescendo: lane maschili, bouclé floreali, velluti morbidi e fluidi aprono la collezione. È un prêt-à-porter d'eccellenza, un look severo, quasi militare nella forma, che conduce a un finale di creazioni couture. Macramè scultorei ottenuti da ricami a filo piazzati sulle forme femminili. Cristalli a filo di lurex ricamati sopra stampe floreali. La parte finale della collezione non è solo un tributo al massimo dell'abilità italiana artigianale. È anche un invito a riflettere sulla necessita di qualità ed eccellenza in un momento in cui il mercato sembra spingere soltanto sulla velocità di prodotti senza passione e senza durevolezza.