Milano Fashion Week.

Jo Squillo: Alberta Ferretti, la collezione Spring/Summer 2025

Femminilità soft incline al sogno, all’evasione. Abiti per essere vissuti qui e ora è la leggerezza dell’essere. Sfila la donna Alberta Ferretti.

27 Set 2024 - 12:00

Per Alberta Ferretti fare moda è un continuo interrogarsi per trovare equilibrio tra le ragioni del creare e la realtà delle donne da vestire.

Incline al sogno e, sempre, alla leggerezza, è consapevole che questi non possono essere fuga dalla realtà, evasione, esercizio di stile.

I vestiti che immagina sono pensati per diventare parte dell'orizzonte quotidiano, per essere vissuti qui e ora. Non sono costumi, non si esauriscono nel flash dei social media: prevedono situazioni reali, interazioni sincere. È il suo modo di vedere: sincero anch'esso, mai impositivo. Con leggerezza se possibile ancora più decisa, per l'estate 2025 Alberta Ferretti propone una collezione impalpabile, senza peso, nella quale sono le torsioni, le plissettature, gli intagli a laser a creare un senso di ariosa preziosità. Al bling bling che imperversa ovunque contrappone il gusto della monocromia mossa e cangiante, esaltata dalla sapienza delle lavorazioni manuali. 

È una nuova leggerezza dell'essere, in toni chiari e naturali con accenti solari di aranci e l'inevitabile nero, nella quale i blazer sono sostituiti da bluse vaporose e ampie, le camicie si allungano, le gonne trasparenti rivelano shorts, le righe dai toni caldi ritmano la silhouette. La femminilità soft che è segno inconfondibilie di Alberta Ferretti è sempre presente ed evidente, ma si fa vieppiù lieve e allo stesso tempo concreta. Alla sua donna basta un abito scivolato dalla opulenza sottile per splendere. Sempre attenta alla materialità concreta del fare, è nella scelta dei tessuti, tattili e lievi, che Alberta Ferretti ripone il senso della proposta: popeline di cotone, organza cruda, chiffon. Gli accessori sono sandali multilistino, piatti o dal tacco alto, mule ricamate. Leggerezza come modo d'essere, non solo di vestire.

© Ufficio stampa

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