Una narrazione dei canoni di una fisicità naturale che racconta la femminilità a partire dal punto vita e dal décolleté.
La Capsule Collection che Alessandro Dell’Acqua firma per Elena Mirò propone una moda che rinnova il proprio linguaggio per raccontare le donne in quanto tali e non in quanto espressione di preconcetti. Nessuna caratterizzazione di misure e di dimensioni, nessun condizionamento della forma: ecco perché la silhouette e le proporzioni disegnano una figura che rispetta l’andamento libero e naturalmente curvilineo del corpo femminile.
Nella sua voluta versatilità, la Capsule Collection Alessandro Dell’Acqua X Elena Mirò allinea soluzioni variabili: abiti e gonne composti con tecnica “boiserie” in pizzo e organza con pannelli alternati in nero e in beige che creano un effetto architettonico; giacche, gonne e cappotti nel tweed grigio spinato tipico della sartoria maschile; abiti sottoveste in maglia e soprabiti che mimano maxi cardigan a coste; pink look in varie tonalità composti da cappotti in double abbinati a gonne a matita e a piccoli cardigan; abiti dal taglio asciutto in un guipure nero che si sovrappone drammaticamente a un fourreau color nudo; miniabiti in crêpe con il collo alto chiuso da un fiocco che scende sulle spalle; abiti in lana con doppia scollatura a “V” che si colorano di un rosso improvviso. Le forme e i volumi sono quelli di un’anatomia ergonomica sottolineati da cinture strette in vita in una silhouette innalzata su pump a punta in nero, grigio o crema.
La fisicità e la personalità della donna che immagina questa Capsule Collection è interpretata da Lara Stone. La supermodel e attrice olandese, interprete di una grande stagione della moda internazionale, torna sulle pagine patinate ripresa dall’obiettivo di Mert & Marcus, la coppia di fotografi che ha condizionato l’immagine glamorous degli ultimi due decenni, in una campagna che riflette la naturalezza delle attitudini e dei comportamenti di quelle donne a cui la contemporaneità ha ridato la consapevolezza della propria personalità e della propria immagine. Oltre a riconoscere la legittimità del diritto reclamato di essere sé stesse come loro vogliono e non come viene loro richiesto.