Ci ha lasciato Paco Rabanne, stilista di origine spagnola, classe 1934, uno dei talenti più visionari del mondo della moda.
Il suo stile avanguardista, ricco di sperimentazioni e, soprattutto di metalli, è da sempre fonte di grande ispirazione. Un capo disegnato da Paco Rabanne, “il metallurgico della moda” come lo definì Coco Chanel, è riconoscibile al primo sguardo, perché nelle sue mani i metalli scintillanti diventavano incredibili tessuti.
Uno sguardo unico e ironico, una continua ricerca di una nuova estetica all’insegna di “nuove armature”, per rendere le donne sempre più forti e consapevoli di loro stesse. Dischi e pannelli in alluminio, fili metallici, una formazione in architettura e una forte fascinazione per lo spazio, sono gli ingredienti della moda di Paco Rabanne.
Rifuggendo le tecniche tradizionali, la sua continua ricerca sull’utilizzo di materiali innovativi lo portò ad anticipare l’uso di materiali di riciclo, a sperimentare con ferro battuto, pelliccia lavorata a maglia, jersey in alluminio, pelle fluorescente e fibra di vetro, fino ad arrivare a produrre abiti di carta. L’estetica degli anni ’60 non sarebbe stata la stessa senza di lui.
Nel 1968, uscì il film cult “Barbarella”, con Jane Fonda, dove Paco Rabanne disegna i costumi, mentre nel 1971 la consacrazione finale, lo stilista diventa finalmente membro della Chambre Syndicale de la Haute Couture.
Assieme a Pierre Cardin e André Courreges impose al mondo non solo una nuova estetica che guardava allo spazio, ma anche una nuova idea di moda, che aprì l’Alta Moda anche ad un nuovo pubblico.