Al Theatre du Chatelet di Parigi, il genio della moda Jean Paul Gaultier suggella la settimana della moda con una sfilata di addio, uno show evento dai risvolti eccentrici e stravaganti per ripercorrere e celebrare insieme i look che lo hanno consacrato come uno dei più grandi stilisti dell' Alta Moda.
L'uscita di scena è in perfetto stile JPG: Boy George apre la sfilata-funebre sulle note di "Back to black" e dopo di lui Dita Von Teese, con un corsetto di cinture rose gold, le sorelle Hadid in tenuta marinaresca, Laetitia Casta con un completo denim, Amanda Laer con un mini-dress rosso di pailettes cangianti, e ancora Farida Khelfa, Paris, figlia di Michael Jackson, Carla Bruni e molti altri, tutti a rendere omaggio al genio del fashion.
Ad applaudirlo anche Kenzo Takada, Lacroix, Louboutin, Nicolas Ghesquière, ma soprattutto Pierre Cardin, che nel 1970 lo assunse come assistente; con la sua prima collezione, Gaultier si guadagnò il soprannome di enfant terrible, grazie ai capi dalla silhouette irriverente e anticonvenzionale, esattamente come le sue modelle, orgogliose dei loro “difetti” e ben lontane dalle mannequin convenzionali: attempate, sovrappeso, con piercing e tatuaggi. I suoi abiti leggendari hanno fatto la storia della moda, dai corsetti con le coppe a cono di Madonna, terribilmente sexy e sfacciati, ai look dal gusto marinaresco, le t-shirt a righe ed i berretti candidi che influenzano persino il packaging delle sue fragranze, Classique per le donne e Le Male per gli uomini.
Nel 1984 debutta con la prima collezione maschile e si fa precursore della moda cross gender, con il kilt maschile e il concetto estremamente rivoluzionario dell'uomo-oggetto, che corona un anno dopo con la collezione unisex "Un guardaroba per due".
La creatività dell'enfant terrible raggiunge livelli di versalità ed eccentricità estremi: dal profondo realismo dello stile streetwear, con le maglie tattoo “Safe Sex” contro l'AIDS, il denim e i look da pin up, al perfetto surrealismo del vestito farfalla, il cage dress e l'abito ventaglio. Un linguaggio irriverente, sfacciato, fuori dagli schemi che ha garantito l'accesso di Jean Paul Gaultier nell'Olimpo dell'Alta Moda.