Tra grazia e forza sfila la collezione Genny.
Il viaggio nell’archivio Genny in cui si trovano prototipi e modelli disegnati per il marchio dal 1962 ai giorni nostri, libera la creatività di Sara Cavazza Facchini che per l’Autunno/Inverno 25/26 inventa un nuovo vocabolario dei segni al femminile.
Si comincia dalla nappa, ovvero l’ornamento fatto da un mazzetto di fili intrecciati a un’estremità che nella religione induista evoca il processo di risveglio spirituale con cui si arriva alla beatitudine mentre nell’araldica ecclesiastica e militare indica la dignità rivestita da chi la indossa. Per Versace nel 1993 era un segno grafico di grande eleganza, una sorta di reticolo geometrico chiuso in fondo dalla nappa cui oggi viene aggiunto un cuore simbolo eterno di amore. Per Sara è una vera e propria onorificenza conferita alle donne, squisitamente femminili con la giacca da smoking, i pantaloni sciolti, il gilet e un cravattino che in realtà è un fiocco. Le nappe sono onnipresenti. Stampate oppure ricamate con due o tre tecniche diverse sulla camicia maschile, ma anche trasformate in straordinarie decorazioni tridimensionali intrecciate nel pullover di mohair biancolana o, ancora, utilizzate come pendenti in cuoio su mocassini e slingback, in seta e cristalli sulle borse da sera. Quasi tutti gli elementi decorativi della collezione arrivano dall’archivio a cominciare dai tubicini di metallo intorno allo scollo del cardigan trasformati in un nuovo tipo di piping, passando per la G di Genny che diventa fibbia e bottone e per la ghiera di ottone forato usata come una medaglia al valore della femminilità.
I cuori a cui è appesa la nappa si uniscono a una catena dorata nella nuova cintura-gioiello. E poi c’è l’ampio cappotto tagliato come un pastrano militare che Sara si drappeggia addosso al contrario allacciando le maniche come nastri di un corsetto sulla schiena ideando così i volumi di uno straordinario abito da sera bianco e nero. I colori della luce e dell’ombra sono spesso abbinati nei vari outfit come nella teoria taoista di Yin e Yang, ma in più consentono di sottolineare l’interessante ricerca di nuove forme tra cui la mantellina con profondo scollo a cratere sulla schiena oppure la baschina a canne sia geometriche sia tonde sulle bluse da sera. Tra le tinte dominanti c’è il blu di mezzanotte del paltò double e dei completi presi dal guardaroba di lui, una calda tonalità di cammello sull’avvolgente cappotto con doppio rever e una punta di rosa nei classici motivi maschili tipo spina di pesce o tartan scozzese. Il tutto con gusto molto british nei capi sartoriali e molto couture in quelli da sera. La trama della nappa viene ricamata su uno spettacolare corsetto a gabbia blu-black che libera tutta la romantica bellezza di una donna moderna che sa amare tanto gli altri quanto se stessa. Onore al merito di una nuova femminilità.
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