Ci sono parole che il tempo cambia e i riferimenti estetici, sociali, culturali che riflettono una realtà, e un modo di vivere, si rinnovano. Così quello che tra la fine degli anni '80 e l’inizio dei '90 per Giorgio Armani era il suo “folk” oggi esprime un’inedita freschezza che, senza staccarsi dalla propria storia, la illumina dall’interno come in un gioco di specchi.
Così, per il giorno, la silhouette maschile viene ammorbidita dal gioco visivo di pois di varie dimensioni. Le giacche, ben disegnate, accostate al corpo e abbinate a pantaloni e gonne dalla linea affusolata nel più puro codice Armani, hanno l’intero bordo ricamato di cristalli.
Per la sera, gli abiti hanno volumi calcolati grazie a un senso della costruzione elaborato e raffinatissimo. Se la parte superiore, spesso a bustino, è piccola e aderente, la gonna “gioiello” multistrati si allarga gradualmente verso il fondo, sottolineando il passo con fluida eleganza.
I tessuti spesso sovrapposti, sempre lievi e trasparenti - rete di tulle, tulle, organza, sete luminose - sono interamente ricamati di cristalli per riflettere la luce. Come una superficie d’acqua chiara quando è colpita da un raggio di sole o di luna.
La delicatezza del rosa cipria, dell’azzurro polvere e del verde giada con le sue punte di bianco è sottolineata, a volte, da improvvisi tocchi di nero che suggeriscono il piacere di un contrasto forte e deciso.