Jo Squillo intervista Lavinia Biagiotti © tv-moda
Su il sipario: la moda recita il suo spettacolo quotidiano. Al Piccolo Teatro di Milano palcoscenico e passerella si fondono. La moda innesca la scintilla del cambiamento, individuale e collettivo, e come il teatro ha un effetto catartico e rigenerante. Consapevole, appassionata e salda nelle sue radici: la donna Biagiotti interpreta molteplici ruoli anche attraverso un guardaroba coltivato, fatto di pezzi iconici. La moda come il teatro “possiede” il tempo. Oggi, che indubbiamente si è aperto un nuovo fronte di libertà, fiducia, consapevolezza e protagonismo femminile, anche l’abito deve significare nuove emozioni e trasformazioni.
Il Bianco Biagiotti rinasce nel segno della treccia, dipinta a mano con chiaroscuri, o trompe-l’oeil con un’inedita illusione ottica nella stampa realizzata in 3D per cappotti di panno, abiti fluttuanti e camicie in chiffon. Il nuovo CULT è la ragnatela di cashmere, impalpabile, con pezzi sovrapponibili e intercambiabili, incredibilmente facili e leggeri. Il calore è dato anche dai double in toni neutri per cappe con cappuccio, tubini e pantaloni con le pinces. Non mancano le sperimentazioni: tessuti brit come tartan, pied de poule e principe di Galles rieditati con pietre e borchie intarsiate, disegni micro e macro, panno ultrasoft e cappotti iperfemminili definiscono il guardaroba della working woman. Giardini inglesi di rose e ortensie sfumate sul velluto e sulla seta aggiungono un tocco di romantic power. La palette è fatta di colori speziati e naturali: ruggine, verdone, senape e cammello. Abiti scurissimi di cashmere, tempestati da bagliori brillanti, accendono la sera.
Il finale è un tributo al Piccolo Teatro, dove la Maison sfila da 20 anni, con l’uscita ispirata all’iconico dolcevita nero del maestro Giorgio Strehler. Parole chiave evocano suggestioni e affinità: Biagiotti, Piccolo, Teatro, Milano.
“Il nostro Gruppo è da sempre appassionatamente impegnato a valorizzare e sostenere il patrimonio culturale del Paese. Sono profondamente grata al Piccolo Teatro, al Direttore Sergio Escobar, ai collaboratori ed alle maestranze per il privilegio di materializzare, da 20 anni, sogni e progetti, incanti e illusioni. Il Piccolo è molto più di un teatro, è un pezzo di storia del nostro tempo ed è anche un pezzo di storia della mia vita. Ricordo con struggente commozione l’atteggiamento devoto e gioioso con cui mia madre Laura entrava nella sala prove del teatro, sempre in punta di piedi, trovando nel convulso pulsare della settimana della moda a Milano una vibrante sintonia di arte, di passione, di affabulazione.” Lavinia Biagiotti Cigna