Righe, linee di orizzonte che uniscono arcipelaghi, prospettive di nuove rotte mediterranee, reali e immaginarie.
Turchese, giallo paglierino, nero, oltre ai classici panna, corallo e blu navy, ma anche rigature taglienti e acide, che affilano forme e movimenti.
Dripping di colori: le tonalità si inseguono, vibrano musica. Aragosta e azzurro siderale luccicano su lini stampati, zip colorate diventano frontiere di libertà delle forme. Sfumati, tie-dye dissolvono malinconie invernali. Delfini, granchi e sirene sono giochi sulla sabbia, stencil o spensierate pitture nei caldi pomeriggi estivi della nostra infanzia, che appaiono e scompaiono sulle trame.
I nodi diventano abiti, il sole si forma nel macramè di una silhouette nuova. Marinai innamorati, accennati, desiderati, attraversano i gesti leggeri e gli acquerelli dissolventi di Luke Edward Hall. Cappelli origami come fragili ricordi, si materializzano in jacquard e stampe nel blu e nel rosso, nei contrasti di rosa e verde brillante. Ombrelloni e sdraio, di un mare che diventa città, le cui righe si trasformano in onde corpose, dettagli, intarsi in memorie in ajour.
Il grand hotel della riviera, le ceramiche smaltate e i mosaici, le tappezzerie geometriche e le mattinate assolate, un modernismo che scioglie estati dimenticate tra blocchi di colori, margherite psichedeliche, grafismi e texture.
Non è Rimini, non è Zoagli, né la Liguria, né il mar Tirreno, né tantomeno l'Adriatico, ma il rapporto con il mare: “il mare e io”. Vele e vedette, per nuovi avvistamenti e prospettive sulla vita. "La mia casa in Liguria “La Vedetta” diventa un punto di osservazione speciale, dove nascono le mie idee sul futuro, si uniscono punti e ricordi in racconti di tessuto. Le rocce, i pini mediterranei, le agavi, il profumo di salsedine e di resina" spiega Massimo Giorgetti founder e creative director del brand.
La musica diventa techno e il club il nuovo scenario, le forme sono rigide, lo sfondo black, righe profonde dove perdersi su sentieri notturni.