La collezione segna una nuova era per Yuima Nakazato, l’attenzione si è spostata dagli aspetti tecnici verso lo storytelling.
La collezione inaugura una nuova era per YUIMA NAKAZATO, quella in cui l'attenzione si è spostata aspetti tecnici, come l'uso di materiali all'avanguardia, verso lo storytelling, estendendo un invito a un altro mondo.
Yuima viaggia in una diversa regione del mondo per trovare ispirazione per ogni collezione. Il percorso scelto questa volta è stato il Parco Nazionale del Deserto Bianco, conosciuto come “Sahara el Beyda”, situato nella parte orientale del deserto del Sahara, che un tempo era il fondo del mare. Stando nel mezzo di una grande formazione rocciosa di gesso bianco, creata attraverso decine di milioni di anni di erosione da parte del vento e della sabbia, Yuima è stata testimone di una storia di tempo che si estende su scala cosmica, oltre la durata della vita di ogni singola persona.
Durante il viaggio, la sua macchina si è persa nel deserto nel cuore della notte e ha continuato a guidare per ore senza alcun segnale o GPS. Dopo essere stata scossa per così tanto tempo sul sedile posteriore e coperta dalla polvere che era filtrata attraverso le fessure, la sensibilità di Yuima balzò in un mondo infinito di immaginazione. Lì gli venne in mente l'antico mito giapponese della creatura gigante “Namazu” (pesce gatto) che vive sotto terra e che si credeva fosse la causa dei terremoti.
Il titolo dell'opera, “FADE”, significa agenti atmosferici. È una parola che descrive la graduale scomparsa di qualcosa, come ricordi o materiali.
Mentre era perso nel deserto, mentre tutti i suoi ricordi, visioni e realtà scomparivano e riapparivano davanti ai suoi occhi, fondendosi in uno solo, Yuima pensò che il deserto potesse prefigurare il futuro di Tokyo. Vedendo come il cambiamento climatico odierno si attenua e talvolta trasforma completamente il nostro ambiente quotidiano, forse non sarebbe del tutto giusto dire che si tratta semplicemente di un volo di fantasia.
© Ufficio stampa