Tanti protagonisti del “ben fatto italiano” alla conquista dei “Pop In” di Nordstrom

L’AGENZIA ICE PORTA IL MADE IN ITALY NEGLI STORES DI NORDSTROM IN AMERICA

Tanti protagonisti del “ben fatto italiano” alla conquista dei “Pop In” di Nordstrom

14 Apr 2015 - 17:28
 © ufficio-stampa

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Giovedi 16 e Venerdi 17 Aprile all'interno del Palazzo Delle Stelline a Milano, l'Agenzia I.C.E. mette in contatto 140 piccole e medie imprese del Made In Italy (dei settori Moda, Accessori, Occhiali, Gioielleria, Complementi di Arredo)- con Olivia Kim, Creative Project Director di Nordstrom, il colosso americano che vanta 299 Department Stores in America e in Canada, di cui ben 19 in Texas. Olivia Kim non è solo un Buyer di Nordstrom, è la persona che ha creato i famosi ”Pop In“: spazi localizzati all'interno del punto vendita, pensati a tema, che variano ogni 15 giorni. Il luogo perfetto per designers emergenti che si rivolgono ad un pubblico nuovo e di tendenza. Le aziende selezionate da Nordstrom sono state scelte tra le 700 imprese che si sono registrate on Line su invito dell'Agenzia ICE. Stiamo parlando di un'operazione unica nel suo genere, che permette a brand assolutamente nuovi per il mercato americano, di proporre i propri prodotti proprio negli ambitissimi "Pop In di Nordstrom".


"L'iniziativa e' tappa di una strategia di lunga visione iniziata lo scorso anno che mira a spingere il prodotto Made in Italy attraverso i grandi players della distribuzione americana per avvicinarlo, farlo conoscere e apprezzare, a tanti consumatori americani in aree dove la nostra presenza e' ridotta se non addirittura limitatissima – dichiara Pier Paolo Celeste Direttore Rete USA ICE - Una grande operazione quindi di sostegno anche attraverso una campagna pubblicitaria imponente, che verra' diffusa su tutti i mezzi di comunicazione.

Il prodotto italiano merita questo: i dati gennaio-febbraio 2015 - conclude Celeste - segnano per le importazioni dall'Italia un +10,8% sul corrispettivo periodo del 2014, percentuale piu' che doppia rispetto alla crescita delle importazioni USA di prodotti europei, e il cambio favorevole non potra' che aumentare il volume d'affari col nostro Paese ".

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