Torna per la terza edizione il "Muro delle Bambole" ideato da Jo Squillo con R.Iardino contro la violenza sulle donne.
Federica, Carlotta, Maria Teresa e Michela sono solo alcuni dei nomi ricordati dal Wall of Dolls, il Muro delle Bambole,l’iniziativa ideata da Jo Squillo in collaborazione con Rosaria Iardino contro il femminicidio, giunta alla sua terza edizione, con la partecipazione di Cristina Tajani e Giusy Versace.
“Chi ti ama non ti fa del male”, questo è l’urlo lanciato dalle donne sopravvissute agli abusi e alle violenze dei propri mariti e compagni, come Valentina Pitzalis e Laura Roveri.
I fatti di cronaca dimostrano che c’è ancora molto da fare per porre fine a queste tragedie quotidiane. I numeri parlano chiaro: dall’inizio del 2016 sono purtroppo già 60 le donne uccise in Italia dal partner e più di 9mila sono state vittime di una forma di violenza,compreso lo stalking. Si stima, però, che il 90% delle donne non denuncia gli atti di sopraffazione subiti.
La sensibilizzazione quindi assume un ruolo chiave: la conoscenza può e deve essere trasformata in un mezzo di denuncia efficace.
Per dire basta alla violenza ingiustificata, sono state affisse sul Muro moltissime bambole. Nel corso del tempo,alcune sono state rubate e altre distrutte, ma l’installazione,unica al mondo, resta lì, perenne, simboleggiando la forza e la resistenza del gentil sesso. “Una griglia di bambole che simboleggia la sofferenza ma anche la tenacia”, come spiega l’ideatrice Jo Squillo, che con questa manifestazione lancia un appello al Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, per l’introduzione nelle scuole dell’ora di Educazione Sessuale e Sentimentale, perché solo con un cambio culturale si può fermare il Femminicidio.
Tantissime le associazioni che sostengono l’iniziativa e che ogni anno si fanno portavoce dei diritti femminili.
Anche il mondo della moda è stato coinvolto in questo evento e molti designer hanno donato bambole originali destinate all’esposizione interna che accoglie inoltre diverse opere d’arte, realizzate da artisti interessati attivamente alla causa .
Wall of Dolls nasce per essere un simbolo di lotta, un invito alla riflessione e un messaggio di speranza . Una sola voce contro una cultura incomprensibilmente meschina e brutale.