L'indice della fame nel mondo è sceso, la mortalità materna è ai minimi storici e l’aspettativa di vita è aumentata. Ma non è tutto. Ecco il buono di quello che il Time ha definito "il peggior anno di sempre"
Il Time lo ha definito "il peggior anno di sempre". Una dichiarazione con cui la maggior parte della popolazione mondiale concorderebbe. Eppure, il 2020, anno segnato dalla pandemia di coronavirus, ha avuto anche i suoi aspetti positivi. L'indice della fame nel mondo è sceso da 29 punti nel 2000 a 18,2 nel 2020, la mortalità materna è ai minimi storici e l’aspettativa di vita è aumentata. Ecco tutti i dati positivi di quest'anno nero.
Aspettativa di vita, mortalità e popolazione - Nel 2020, l'aspettativa di vita alla nascita della popolazione mondiale è aumentata e si attesta a 73,2 anni (+1 sul 2019). La mortalità infantile è invece diminuita del 60% dal 1990 al 2020 così come quella materna, che è ai minimi storici. Secondo i dati rielaborati dall'Ansa, si verificano 211 casi ogni 100mila nati. Nell'anno segnato dalla pandemia si registra anche una crescita della popolazione (+80 milioni).
Meno fumatori e morti per terrorismo - Nel 2020, il 7,6% dei fumatori ha smesso di fumare. E' la percentuale più alta di sempre. Un altro dato positivo di quest'anno riguarda i morti per terrorismo, diminuiti del 15,5% rispetto al 2019.
In calo i morti per inquinamento. Giù le emissioni di gas serra, su le rinnovabili - La crisi ambientale e le sfide green da affrontare sono stati uno dei grandi temi del 2020. A questo proposito, quest'anno le emissioni di gas serra in Europa sono scese del 24% rispetto al 1990, mentre il disinvestimento in combustibili fossili ha raggiunto 14mila miliardi e coinvolto 1.300 istituzioni. E' invece cresciuto del 20% il consumo da fonti rinnovabili in Europa. Altro dato positivo: le morti per inquinamento sono calate per il 30esimo anno di fila.
Tasso di alfabetizzazione, gender gap e Internet - Buone notizie anche sul fronte dell’alfabetizzazione, il cui tasso è cresciuto dell’86,6%. E' il massimo di sempre. Esattamente come l'indice relativo al gender gap - il divario tra uomini e donne in ambito sociale e professionale - che attualmente a livello mondiale è del 68,6%. Migliora anche l'accesso a Internet: gli utenti - 4,8 miliardi - sono al massimo storico.