Una guerra civile passata inosservata

LA REPUBBLICA CENTROAFRICANA: IL PAESE CHE NON C'E'

17 Feb 2014 - 09:39

La Repubblica Centroafricana è uno dei paesi più poveri al mondo. Situata nell’Africa Centrale, al confine con il Sudan, il Ciad, la Repubblica democratica del Congo, la Repubblica del Congo e il Camerun, divenne indipendente dalla Francia nel 1960. Dopo un susseguirsi di governi militari, nel 1993, si insediò un governo civile che durò 10 anni, fino al colpo di stato del generale Bozizè che però venne confermato alle elezioni del 2005. La crisi del paese è iniziata nel dicembre 2013, quando le forze ribelli antigovernative Seleka (a prevalenza musulmana) hanno occupato la capitale Bangui e deposto Bozizè insediando al suo posto Michel Djotodia. Nei dieci mesi successivi al golpe, la Repubblica Centroafricana è stata teatro di una vera e proprio crisi umanitaria, con un susseguirsi di violenze tra la minoranza musulmana e la maggioranza cristiana. La gravità della situazione ha spinto il Consiglio di Sicurezza ad autorizzare l’invio di una forza di peacekeeping nel paese (5.500 soldati dell’Unione Africana e 1.600 soldati francesi). Si pensava che la nuova nomina della moderata Samba-Panza a Presidente il mese scorso, potesse riportare un po’ di tranquillità in un paese lacerato dalla guerra ma le violenze non sono cessate anzi, si è iniziato a parlare di una vera e propria crisi umanitaria. Le forze Seleka fedeli a Djotodia hanno continuato a compiere atti di violenza nei confronti dei civili cristiani e nel frattempo si sono costituite le milizie anti-balaka, gruppi di rappresaglia formatisi dopo il golpe Seleka a maggioranza cristiana che per vendetta stanno compiendo attacchi su larga scala contro i civili musulmani in alcune città del paese. Si tratterebbe di una vera e propria pulizia etnica.

Nelle ultime settimane l’Unione Europea, le Nazioni Unite e l’Unione Africana si sono mobilitate per mandare aiuti militari a sostegno dei francesi e cercare di placare la situazione che peggiora di giorno in giorno. Nel frattempo, il procuratore della Corte Penale Internazionale, Fatou Bensouda, ha aperto “un’indagine preliminare” sui crimini commessi in Repubblica Centroafricana.  

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