Come riporta il Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, "nella definizione e nell'attuazione di tutte le politiche e attività dell'Unione è garantito un livello elevato di protezione della salute umana"
Integrare e sostenere gli Stati membri negli sforzi per la salute dei cittadini europei, riducendo le diseguaglianze e promuovendo un'Europa che sostenga ancora di più i diritti sociali. In questo consistono le politiche sanitarie a livello Ue, che hanno aiutato i Paesi membri a mettere le risorse in comune e ad affrontare sfide cruciali e comuni come quella relativa alla resistenza antimicrobica, l'incidenza di malattie croniche prevenibili e l'impatto che l'allungamento dell'aspettativa di vita ha avuto sui sistemi sanitari. Senza dimenticare il dispiegamento di attrezzature e protezioni sanitarie messo in campo dall'Ue per la pandemia di Covid-19…
L'Ue pubblica raccomandazioni agli Stati membri, sviluppa e approva leggi e standard per proteggere i cittadini, sia per quanto riguarda prodotti e servizi (medicinali, dispositivi medici, dispositivi medici elettronici) sia i pazienti (regole sui diritti dei pazienti alle cure nei Paesi Ue). Andiamo allora a vedere nello specifico cosa ha fatto per migliorare la salute dei cittadini:
Contro il Covid - Durante i difficilissimi mesi scanditi dalla pandemia, l'Ue ha affiancato tutti gli Stati membri nel limitare la diffusione del virus, assicurando la disponibilità di attrezzature protettive e sanitarie in tutta Europa e sostenendo ricerca e innovazione per sviluppare trattamenti e azioni efficaci. Ha inoltre coordinato i requisiti relativi ai viaggi e controllato la gestione della distribuzione del vaccino.
EU4Health: E' il nuovo programma sanitario dell’Ue per la salute approvato dal Parlamento europeo nel marzo del 2021. Lo scopo del piano - il cui valore ammonta a 5,1 miliardi di euro - è quello di proteggere i cittadini da gravi minacce sanitarie che si diffondono oltre i confini nazionali, garantire la disponibilità di farmaci e dispositivi medici e rafforzare i sistemi sanitari nei Paesi dell’Ue. I fondi per le politiche sanitarie arrivano anche dal programma Orizzonte Europa, dal Fondo sociale europeo plus (FSE+), dalla politica di coesione dell’UE e dal Fondo europeo per gli investimenti strategici.
Le agenzie Ue che si occupano di salute sono 3:
- Agenzia europea dell’ambiente;
- Autorità europea per la sicurezza alimentare;
- Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro.
Farmaci e dispositivi medici - L'Ue regola l’autorizzazione e la classificazione dei medicinali, grazie all’istituzione della rete europea di regolamentazione dei farmaci, una rete formata dall’Agenzia europea del farmaco, istituzioni nazionali e Commissione europea. Una volta che il farmaco è distribuito sul mercato, la sua sicurezza continua ad essere controllata. Ci sono, infine, regole Ue specifiche sui farmaci destinati a bambini, sulle malattie rare, sui prodotti per terapie avanzate e sulle sperimentazioni cliniche.
Tessera europea di assicurazione malattia - Ogni cittadino ne può disporre per avere accesso all’assistenza sanitaria necessaria e fornita dallo stato quando si trova temporaneamente in un altro Paese Ue. (comprese Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera). Le cure mediche del caso devono essere fornite alle stesse condizioni e agli stessi costi proposti ai residenti del Paese in cui ci si trova.
Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie - L'Ue lavora per promuovere la salute e la prevenzione di malattie quali i tumori, le malattie mentali e le malattie rare e offre informazioni sulle malattie tramite il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC).
Lotta contro i tumori - E' una delle massime priorità dell’Unione europea che finanzia progetti di ricerca e programmi formativi, adotta normative e integra gli sforzi dei Paesi membri. Nel febbraio del 2021 è stato inoltre presentato un Piano europeo di lotta contro il cancro.
Malattie rare e complesse - Hanno già colpito circa 30 milioni di europei: un dato allarmante che ha spinto l’Ue a istituire nel 2017 ben 24 reti virtuali di riferimento che connettono esperti di diversi paesi che lavorano su problemi comuni come la sicurezza dei pazienti e la resistenza antimicrobica. Contro quest’ultima l’Ue si è spesa da subito, mettendo in campo dal 2017 un piano d’azione che mira a promuovere la conoscenza del rischio e l’igiene e a migliorare la ricerca.
Per migliorare la qualità dell’aria e dell’acqua - Nel 2016, l'Ue ha approvato una direttiva nel quadro del "Pacchetto aria pulita" in cui venivano stabiliti limiti nazionali più severi per le emissioni di inquinanti come l’ossido di nitrogeno. Invece, la "Direttiva quadro sulle acque" protegge le acque europee e riguarda tutti i corsi e bacini sotterranei e di superficie. L’Ue sta anche aggiornando la "Direttiva sull’acqua potabile" per migliorare ancora la qualità e l’accesso all’acqua potabile e ridurre i rifiuti causati dal consumo di acqua in bottiglia.
Per un cibo più sicuro e controllato - L'Unione europea ha stabilito regole che garantiscono un elevato livello di sicurezza in tutte le fasi del processo di produzione e distribuzione degli alimenti, rendendo più severe le ispezioni alla filiera alimentare. Ha poi stabilito un quadro normativo piuttosto rigido che riguarda la coltura e la commercializzazione di mangimi animali e di alimenti con organismi geneticamente modificati. Inoltre, nel 2019, il Parlamento europeo ha anche approvato una relazione per il miglioramento e l'uso sostenibile dei pesticidi e sostenuto la necessità di una commissione speciale per procedure di autorizzazione più trasparenti.
Sempre più consumatori si rivolgono al mercato del biologico. Per questo l'Ue ha aggiornato le regole esistenti sull’agricoltura biologica per controlli più severi e una migliore prevenzione delle contaminazioni. A maggio 2020, infine, la Commissione europea ha proposto una nuova strategia per la sostenibilità alimentare per garantire alimenti sani, sicuri e nutrienti.
Lavorare in luoghi più sicuri - Regole speciali sui macchinari, protezione delle donne incinte e dei lavoratori giovani all'esposizione a sostanze potenzialmente pericolose come agenti cancerogeni e mutageni: sono alcune delle regole introdotte dall'Ue per garantire sicurezza sul lavoro e salvaguardare la salute dei lavoratori. Infine, per far sì che i i lavoratori con problemi cronici di salute o reduci da incidenti possano continuare a lavorare in sicurezza, il Parlamento europeo ha proposto nel 2018 diverse misure per rendere i posti di lavoro più aperti grazie a programmi di formazione, condizioni di lavoro flessibili e un accompagnamento specifico per lavoratori vulnerabili.
Per una società inclusiva - Nel 2019, il Parlamento europeo ha approvato l’Atto europeo sull’accessibilità per far in modo che tutti in Europa siano messi in condizione di partecipare alla vita sociale quotidiana, mentre nel giugno del 2020 il Parlamento Ue ha chiesto una nuova e ambiziosa strategia Ue sulla disabilità che integri i diritti delle persone con disabilità in tutte le politiche e garantisca uguale accesso a sanità, occupazione, trasporto pubblico e alloggio. A marzo 2021, la Commissione ha adottato una nuova strategia per il periodo 2021-2030. Quest'ultima si pone quale guida per gli Stati europei, permettendo così loro di difendere ulteriormente i diritti delle persone con disabilità.