L'approfondimento settimanale, realizzato in collaborazione con il Parlamento europeo, è andato in onda martedì 20 aprile. Ospiti del quattordicesimo appuntamento Tiziana Beghin, Bernabò Bocca e Manlio Messina
Corsa contro il tempo per salvare la prossima stagione estiva. La seconda segnata dal coronavirus. In Italia, c’è stata una prima road map da parte del governo, tuttavia non esiste ancora una vera e propria programmazione. Cosa succede invece nel resto d’Europa? Spagna e Grecia si portano avanti. E intanto l’Unione europea lavora al Green pass. E’ il turismo il tema della nuova puntata di "Fatti e Misfatti d’Europa”, il programma di Tgcom24 realizzato in collaborazione con il Parlamento europeo. Ospiti del quattordicesimo appuntamento Tiziana Beghin, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, e Manlio Messina, assessore al Turismo della Regione Sicilia.
Turismo e Covid - A livello internazionale, la contrazione delle presenza turistiche è stata dell’80%. E non dimentichiamo che il turismo vale il 10% del pil europeo. Per capire la portata del danno nei singoli Paesi membri, abbiamo preso in considerazione la differenza dei pernottamenti tra il 2019 e il 2020. Il crollo è evidente in tutti gli Stati. A livello europeo, c’è stato un crollo dei pernottamenti del 52%, in Italia del 53,3%. Ma ci sono Paesi che sono stati colpiti ancora di più: Croazia, Malta, Cipro, Grecia, Spagna. I Paesi del Nord hanno avuto una contrazione dei pernottamenti inferiore. In Italia è stata lievemente minore rispetto alla Spagna perché da noi si è verificato un turismo domestico: gli italiano hanno scelto di passare le loro vacanze in Italia (-68% delle prenotazioni da turisti stranieri, -38% quelle da turisti residenti).
Vacanze Covid-free - Per far ripartire il turismo si inizia a parlare di isole Covid-free. A lanciare l’idea dopo quella del passaporto vaccinale è di nuovo la Grecia, disposta a tutto pur di rilanciare il settore. Atene rivede i suoi target vaccinali, dopo i fragili e gli over70, la priorità va a chi vive in isole con meno di mille abitanti, mete predilette dei turisti stranieri. Obiettivo: far ripartire la stagione estiva il 14 maggio. Anche in Italia, gli amministratori locali chiedono di avere una corsia preferenziale nella corsa ai vaccini. Una richiesta che ha scatenato le proteste, soprattutto delle Regioni che si sentono penalizzate.
Il Green pass europeo - Una soluzione per salvare le vacanze estive europee arriva dall’Ue: è il Green pass. "Non si chiamerà passaporto, perché non potrà essere un titolo di viaggio, sarà un certificato - spiega in proposito Beghin - Devo dire che rispetto a quelli che sono i tempi normali dell’Ue, si sta andando molto veloce. La Commissione ha avuto il mandato dal Consiglio in meno di un mese. Chiaramente, per evitare disparità e limitazioni nella mobilità dei cittadini, non potrà essere un certificato solo per chi è stato vaccinato. Ma sono previste tre fattispecie: il vaccino, un certificato di avvenuta immunizzazione a seguito di guarigione dalla malattia e il tampone. Dovrebbe essere pronto, secondo le stime della Commissione, a giugno".
La situazione in Italia - Il comparto turistico, che rappresenta il 13% del pil del nostro Paese, è stato messo in ginocchio dalla crisi Covid. Con il fatturato dell’anno scorso siamo tornati indietro di 50 anni. "Il green pass è un tema molto importante, l’unica cosa da capire è come mai noi stiamo aspettando i tempi dell’Europa, mentre la Grecia già da un mese ha deciso che dal 14 maggio chi è in possesso di un tampone negativo o è vaccinato può tranquillamente entrare - sottolinea Bocca -. Ogni Paese fa come gli pare, tende a proteggere il settore economico più importante. Ma l’Italia non si capisce bene cosa stia proteggendo, piuttosto segue supinamente le decisioni dell’Europa".
"Secondo me, invece, dovremmo anche noi difendere il settore e dire già oggi cosa succederà in estate - aggiunge il presidente di Federalberghi -. Questo è il periodo in cui i turisti prenotano le vacanze estive, se arriviamo in ritardo, i turisti prenotano in Grecia. Gli americani, ad esempio, hanno prenotato lì perché sanno già oggi quali saranno le regole. E fino all’anno scorso venivano in Italia. Per cui le regole di ingaggio vanno fatte immediatamente. Per quanto riguarda il tema delle isole Covid-free, è stato uno straordinario strumento di marketing che la Grecia ha adottato. Credo che la stessa cosa si possa fare in Italia, dando comunque sempre la precedenza alla vaccinazione degli over80”.
I musei - Anche i luoghi della cultura sperano di riaprire al più presto. Il bilancio di questo anno di pandemia, anche guardando ai musei, è stato disastroso. Nei 100 musei più visitati al mondo la riduzione delle presenze è stata del 77%. Numeri in linea con quelli europei. In Italia, ad esempio, i musei Vaticani e la Galleria degli Uffizi hanno visto una riduzione importante delle presenze: -81% i primi e -71% la seconda. A questo proposito, siamo andati a Roma, ai Musei Vaticani e al Museo Galleria Borghese, per capire come hanno trascorso quest’anno e come intendono ripartire in sicurezza quando potranno riaprire.
Secondo i dati dell’Aiav (Associazione Italiana Agenti di Viaggio), Sicilia e Sardegna sono in cima alle prenotazioni degli italiani. "Fatti e Misfatti d’Europa" è andato anche in Sicilia, da sempre meta ambitissima del turismo italiano e internazionale e ora pronta ad accogliere gli ospiti puntando su qualità e valorizzazione del territorio.
"Il lavoro da fare è ancora tanto - spiega Messina -. Dobbiamo rendere la Sicilia non solo appetibile ma anche in condizioni di ospitare in sicurezza i turisti che verranno. Abbiamo attivato i protocolli sanitari già da diversi mesi. Chiunque arrivi, negli aeroporti e porti, trova i centri per il tamponamento. Inoltre, abbiamo ricevuto e riceviamo in questo momento interessanti richieste e proposte anche dall’estero, però, purtroppo, non riusciamo a dare certezze sulle riaperture e sulla programmazione. Abbiamo fatto delle richieste precise ial ministro e anche al commissario per rendere la Sicilia Covid free - così come la Sardegna - non tanto per una questione turistica, che ovviamente ne gioverebbe, ma anche per quanto riguarda la logistica sanitaria delle isole minori".