Secondo i deputati, sono necessari un periodo di transizione e un sostegno adeguato per agricoltori e allevatori
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All'iniziativa dei cittadini europei "End the Cage Age", gli eurodeputati hanno risposto forte e chiaro, invitando la Commissione a proporre strumenti legislativi finalizzati a eliminare gradualmente l'uso delle gabbie negli allevamenti nell'Unione europea, con la possibilità di completare tale transizione entro il 2027. Il Pe ritiene inoltre necessario che l'eliminazione graduale si basi su una valutazione d'impatto scientificamente fondata e che sia garantito un periodo di transizione adeguato. La risoluzione è stata adottata con 558 voti favorevoli, 37 contrari e 85 astensioni.
End the Cage Age - E' un’iniziativa dei cittadini europei, registrata presso la Commissione Ue il 5 settembre 2018. Al momento della presentazione, l'iniziativa aveva raccolto il sostegno di quasi 1,4 milioni di firmatari da tutta l'Unione europea, con il numero di firme richieste raggiunte in 18 Stati membri. I deputati hanno discusso l'iniziativa dei cittadini insieme ai suoi organizzatori, ai Commissari e ai rappresentanti di altri organi dell’Ue durante un'audizione pubblica tenutasi lo scorso 15 aprile.
Esistono alternative alle gabbie? - I deputati del Parlamento Ue hanno insistito sul fatto che le alternative vi siano e che vengano già utilizzate con ottimi risultati in diversi Stati membri. La priorità ora è quella dunque di sviluppare, migliorare e incentivare sistemi alternativi. Ma al fine di garantire condizioni di parità per gli allevatori in tutta l'Unione europea, gli eurodeputati hanno concordato sul fatto che sia necessaria una legislazione comunitaria.
Una fine graduale - L’eliminazione delle gabbie non può e non deve essere improvvisa e drastica. Secondo il Parlamento Ue, subentra in questa fase la necessità di un approccio per specie che tenga in considerazione e valuti le caratteristiche di ogni animale, prevedendo sistemi di stabulazione adatti alle proprie esigenze specifiche.
Garanzie per allevatori e agricoltori - Vi è poi la necessità che gli agricoltori e gli allevatori ricevano sostegno e l’assicurazione di poter contare su un ragionevole periodo di transizione per il progressivo adeguamento. Da qui l’importanza di un aiuto diretto a tali categorie, affinché possano adottare pratiche agricole più sostenibili, ricevendo dunque servizi di consulenza e formazione adeguati, incentivi e programmi finanziari. L’obiettivo è quello di evitare una perdita di competitività e una conseguente delocalizzazione della produzione dell'Ue verso Paesi terzi con obiettivi meno ambiziosi in termini di benessere degli animali.
Per una politica commerciale equa - Gli eurodeputati ritengono che una politica commerciale equa garantisca condizioni di parità e sia un prerequisito per il miglioramento delle norme europee e che "la Commissione Ue e gli Stati membri debbano garantire lo svolgimento di verifiche e controlli doganali efficaci, volti ad assicurare la reciprocità dei requisiti di qualità e sicurezza e delle norme Ue in materia di benessere degli animali".
Standard comuni e rispetto di regole condivise - Per il Parlamento Ue, "tutti i prodotti di origine animale importati in Ue dovranno essere prodotti nel pieno rispetto della pertinente legislazione dell'Unione europea, anche per quanto riguarda l'uso di sistemi di allevamento senza gabbie. È inoltre necessario rivalutare gli accordi commerciali con i Paesi terzi, per garantire che rispettino le stesse norme in materia di benessere degli animali e di qualità dei prodotti".
Stop al foie gras - I deputati hanno infine chiesto alla Commissione "di presentare una proposta per vietare l'alimentazione forzata crudele e non necessaria di anatre e oche per la produzione di foie gras".