contro la radicalizzazione in rete

Web e terrorismo, ok del Parlamento europeo alle nuove regole: i contenuti pericolosi andranno rimossi entro un'ora

Non saranno considerati “terroristici” i contenuti di taglio educativo, artistico e giornalistico

03 Mag 2021 - 11:03
 © Istockphoto

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Il Parlamento Ue infligge un nuovo duro colpo alla radicalizzazione in rete, approvando le nuove regole dell’Unione europea per contrastare la diffusione di contenuti che promuovono il terrorismo sul web. Tra le novità quella che prevede l’obbligo di rimozione dei contenuti pericolosi entro un’ora dall’ordine ricevuto dall’autorità competente. Salvaguardata la libertà di stampa: non saranno considerati “terroristici” i contenuti di taglio educativo, artistico e giornalistico.

Il nuovo regolamento approvato dal Parlamento europeo per affrontare la diffusione di contenuti terroristici online riguarderà contenuti come testi, immagini, registrazioni audio o video, comprese trasmissioni in diretta, che incitano, sollecitano o contribuiscono a reati terroristici, forniscono istruzioni per tali reati o sollecitano le persone a partecipare a un gruppo terroristico. Ma non solo. In ossequio alle definizioni di reato racchiuse nella direttiva sulla lotta al terrorismo, le nuove regole riguarderanno anche tutti i materiali che forniscono indicazioni su come produrre e utilizzare esplosivi, armi da fuoco e altre armi a fini terroristici.

Il meccanismo di funzionamento - Gli Stati membri dovranno designare un'autorità competente e comunicarlo alla Commissione europea, che in seguito pubblicherà una lista con tutti gli enti pertinenti. Nel momento in cui le autorità nazionali segnalano un contenuto terroristico, verrà inviato un ordine di rimozione alla piattaforma in rete, la quale avrà poi un'ora di tempo per rimuoverlo o disabilitarne l'accesso in tutti gli Stati membri dell'Unione europea.

Per aiutare le piattaforme più piccole, il Parlamento propone una sorta di preavviso: le aziende che non hanno mai ricevuto un ordine di rimozione dovrebbero essere contattate 12 ore prima che venga emesso il primo ordine e ricevere dall'autorità competente le informazioni riguardo alla procedura e alle scadenze.

Entro un’ora.. – E’ dunque il termine massimo entro il quale, a partire dalla ricezione di un ordine di rimozione inviato dall’autorità competente, i fornitori di hosting dovranno rimuovere o disabilitare l’accesso ai contenuti terroristici segnalati. Spetterà a ogni Stato membro adottare norme sulle sanzioni, il cui grado dipenderà dal tipo di violazione e dalle dimensioni dell’azienda responsabile. Le società che non si adeguano a questa nuova regola potrebbero incorrere in sanzioni pari fino al 4% del loro fatturato totale.

Le piattaforme Internet – Da parte di quest’ultime non vi sarà alcun obbligo generale di monitorare o filtrare i contenuti. Ma nel momento in cui le autorità nazionali competenti dovessero stabilire che un fornitore di servizi di hosting è esposto a contenuti terroristici, la società in questione sarà tenuta ad adottare misure specifiche per impedirne la diffusione. Starà dunque a quest’ultima stabilire quali precauzioni mettere in campo per evitare che ciò possa accadere e pubblicare relazioni annuali sulla trasparenza relativa alle azioni intraprese per fermare la diffusione di contenuti terroristici.

No a filtri e a strumenti automatizzati – Non si dovrà ricorrere a quest’ultimi poiché si potrebbe incorrere facilmente in errori e dunque nel rischio concreto di etichettare contenuti innocui come terroristici. Le società che offrono ai propri utenti la possibilità di caricare contenuti in rete (Facebook, Youtube, tra le altre) non saranno obbligate a nessun tipo di identificazione proattiva dei contenuti terroristici. E dunque il monitoraggio attivo delle informazioni e la ricerca di prove che indichino attività illegali saranno delegate all’autorità nazionale competente.

Libertà di stampa – Gli eurodeputati hanno espresso da un lato l’esigenza di aumentare la sicurezza pubblica, dall’altro quella di continuare ad assicurare la libertà di parola e di stampa. Ecco perché hanno chiarito che non dovranno essere oggetto delle nuove regole relative ai contenuti terroristici:

- i contenuti scaricati per scopi educativi, giornalistici, artistici o di ricerca;

- i contenuti creati per scopi di sensibilizzazione e per prevenire o contrastare il terrorismo;

- l’espressione di punti di vista polemici o controversi su temi politici sensibili;

Il Parlamento Ue infine ha sottolineato che le piattaforme dovrebbero creare dei meccanismi di denuncia facili da usare e assicurarsi che i reclami vengano gestiti tempestivamente ed in piena trasparenza.

"I terroristi reclutano, condividono la propaganda e coordinano gli attacchi su Internet. Oggi abbiamo istituito meccanismi efficaci che consentono agli Stati membri di rimuovere i contenuti terroristici entro un massimo di un'ora in tutta l'Unione europea. Credo fermamente che ciò che abbiamo ottenuto sia un buon risultato, che bilanci la sicurezza e la libertà di parola ed espressione su Internet, protegga i contenuti legali e l'accesso alle informazioni per ogni cittadino dell'Ue, combattendo il terrorismo attraverso la cooperazione e la fiducia tra gli Stati ", ha affermato il relatore Patryk JAKI (ECR, PL)".

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