Per la Milano Design Week, il progetto nato tra Dergano, Lancetti e Bovisa si allarga ad Affori. L'evento speciale nel carcere di San Vittore
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L'economia circolare, la rigenerazione e l'energia: al Fuorisalone 2023 il distretto Repubblica del Design affronta i temi legati alla più stretta attualità internazionale. Il progetto nato nel 2019 nella periferia nord di Milano, nelle aree di Dergano, Lancetti e Bovisa, amplia i suoi confini e sbarca ad Affori per presentare numerose iniziative in collaborazione con il mondo dell'università e della formazione. Evento speciale nel carcere di San Vittore.
La sostenibilità e il recupero dei materiali è al centro dei progetti esposti nel polo di via Grazioli 73, una ricicleria sperimentale che nel quartiere svolge ricerche sui rifiuti trasformandoli in materiali sperimentali. Lente sul riciclo di allestimenti museali ed eventi, di materiali della logistica del gruppo Fercam (che diventano arredi per progetti sociali), e di rifiuti di mostre e festival. Ogni sera l'aperitivo è dedicato alla sostenibilità, illuminato dall'installazione "Verso un Lettering Civile", che al tramonto si accende e racconta tramite le sue scritte i valori della Costituzione dei diritti umani.
Il popolo del design può vedere anche il risultato degli interventi di regeneration del programma Da Cosa Nasce Cosa che usa i materiali di scarto e i rifiuti per interventi sullo spazio pubblico in base alle necessità dei cittadini: i fusti di birra diventano le attrezzature per migliorare la vivibilità di un giardino pubblico, i vecchi pallets rinascono sotto forma di arredi e sedute. E tutto resta a disposizione dei cittadini in maniera semi-permanente, grazie a patti di collaborazione con il Comune di Milano e alla partecipazione della associazione di quartiere.
Tra i progetti dedicati al sociale, il design entra "Senza invito" negli spazi del carcere di San Vittore, fuori dal territorio del distretto e per questo ribattezzato per una settimana "consolato" della Repubblica del Design. E' l'occasione per entrare in contatto con uno dei luoghi meno visitabili della città e per vedere i risultati di un anno di lavoro dei detenuti, coinvolti nel Laboratorio di Economia Circolare, nato grazie alla collaborazione dei docenti di design dell’Università Iuav di Venezia e dei creativi della Repubblica del Design.