Al termine della tre giorni dedicata all'alta cucina, gli ideatori della kermesse, Paolo Marchi e Claudio Ceroni, fanno un bilancio dell'edizione 2022
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Al termine dei tre giorni di Identità Golose è tempo di bilanci per gli organizzatori della kermesse dedicata all'alta cucina. "Siamo tornati a mettere in contatto le persone - racconta Paolo Marchi, assieme a Claudio Ceroni ideatori di Identità Golose -: perché questo fanno i congressi. L'online è freddo, mentre qui c'è il calore: il calore sia della preoccupazione, per quello che accade nel mondo, sia della speranza, per la ripresa e la ripartenza che tanto abbiamo aspettato".
Proiettati verso il domani - "Siamo partiti avendo alcune incertezze - prosegue Marchi -. Dopo due anni che viviamo fuori dalla normalità ci siamo chiesti: cosa ritroveremo? Con tutto quello che sta succedendo, interessa ancora l'alta cucina e i prodotti di qualità? Abbiamo così deciso di ampliare l'orizzonte e chiamare a parlare anche economisti, storici e imprenditori. Tutti loro, ma anche gli chef, hanno cercato di dare dei contenuti proiettati su quello che ci può essere domani".
Il futuro? Complesso e interessante - Delle difficoltà dovute all'inattesa evoluzione del quadro internazionale, parla anche Claudio Ceroni. "Quando abbiamo deciso il tema di quest'anno, "Il futuro è oggi", eravamo all'inizio di ottobre 2021, avevamo una prospettiva completamente diversa e un percorso meno accidentato di quello che poi è diventato. "Il futuro è oggi" sembrava quindi una facile affermazione di fiducia di quello che avremmo fatto. Oggi è diventato un tema molto complesso e interessante".
Identità Golose, incubatore di idee e novità - Identità Golose negli anni non solo si è confermata una piazza per aziende di prodotti di qualità, chef, informazione del settore, ecc, ma anche un incubatore di idee e contenuti. "Abbiamo aperto il congresso di quest'anno - spiega infatti Ceroni - con un intervento di Davide Rampello che ha detto che non esiste il passato e non esiste il futuro: esiste solo il presente e l'azione che ci proietta verso il futuro. E abbiamo chiuso con Massimo Bottura che ci ha detto: esiste solo il futuro nella mia testa. Sono concetti che possono convivere in un ambiente vitale, un ambiente vitale come quello di Identità Golose".