Il progetto, sostenuto ormai da anni da Finish, si arricchisce di un nuovo tassello con lo "sbarco" in 2mila scuole secondarie di primo grado sparse su tutto il territorio nazionale
acqua
Educare al risparmio idrico, attraverso la consapevolezza di come l'acqua si una risorsa estremamente preziosa e quindi da tutelare. E' questo l'obiettivo che si pone Finish, leader italiano nel mercato dei prodotti per la lavastoviglie, che, in collaborazione con il Future Food Institute, ormai da anni, sostiene il progetto “Acqua nelle nostre mani”.
Il progetto vuole essere un percorso di responsabilità con il duplice obiettivo di mantenere alta l’attenzione intorno al bene acqua e di tutelare e salvaguardare le eccellenze agroalimentari del nostro Paese, attraverso concreti interventi in favore del territorio.
Il coinvolgimento delle scuole Ora "Acqua nelle nostre mani" va ad aggiungere un nuovo tassello, arrivando in ben 2mila scuole secondarie di primo grado con materiali e iniziative improntati al risparmio idrico e alla sensibilizzazione sulla scarsità dell’acqua, coinvolgendo i ragazzi su temi importanti come la prevenzione degli sprechi e il corretto utilizzo della risorsa acqua.
Il percorso realizzato nelle scuole Le scuole coinvolte nel progetto riceveranno una guida docenti, che gli insegnanti potranno utilizzare nelle ore di educazione civica per responsabilizzare gli studenti, oltre ad una serie di poster da trasformare in mostra fotografica con immagini evocative, domande e testi dai quali far nascere ragionamenti e dibattito sul futuro dell’ambiente e delle risorse naturali. La scuola che alla fine del percorso educativo presenterà il miglior progetto a tema acqua riceverà in donazione un orto idroponico, che sarà installato all’interno dell’istituto selezionato e la cui cura spetterà agli studenti.
Un premio in linea con quanto affrontato dai ragazzi nei mesi precedenti, oltre che uno strumento ideale per educare a un utilizzo corretto e consapevole dell’acqua, mettendo in pratica le nozioni apprese e consumando fino a un decimo dell’acqua necessaria per la manutenzione di un orto tradizionale.