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Che cosa succederebbe con la pace in Ucraina? | Guarda la seconda puntata di "Together #Europa2025"

L'approfondimento è andato in onda giovedì 3 aprile. Ospiti dell'appuntamento: Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, e Giorgio Gori, europarlamentare Pd

03 Apr 2025 - 15:15

Che cosa succederebbe con la pace o una tregua in Ucraina? Quanto guadagneremmo? Quanto risparmieremmo? Ne abbiamo parlato durante la seconda puntata di "Together #Europa2025", il progetto multimediale di Tgcom24 sull'Europa. Ospiti dell'appuntamento, andato in onda giovedì 3 aprile, Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, e Giorgio Gori, europarlamentare del Pd. 

Quali sono i settori che si riaprirebbero in caso di pace? - Russia e Ucraina sono sempre state al centro dell'esportazione di tante materie prime: tra tutte, il grano. Anche le terre rare rientrano in questo discorso: l'Ucraina ne detiene circa il 5%. Infine, una possibile pace avrebbe un impatto sulla diffusione del gas (attraverso i gasdotti che passano dall'Ucraina).

"Non abbiamo la sfera di cristallo per avere la certezza del dopo. Certamente, si aprirebbero nuovi mercati. L'Unione europea è un grande sistema produttivo che finora col libero mercato è cresciuto molto. Se finisse la guerra si aprirebbero tutta una serie di commerci che non riguarderebbero i singoli Stati", dichiara il ministro a proposito della possibilità di una pace in Ucraina. "Ora, l'Italia fa a meno del gas russo. La guerra ci ha portato a dover cambiare fornitori e questo ormai è un fatto assodato", aggiunge Pichetto Fratin.

"Dobbiamo aspirare a diventare il più autonomi possibili, ad avere delle nostre fonti. Non credo solo le rinnovabili, ma penso quella sia la principale leva di autonomia alla quale dobbiamo tendere, anche perché in prospettiva è sicuramente quella che costa di meno. Poi la pace ovviamente è l'auspicio di tutti noi. Spero che sia una pace giusta nei confronti innanzitutto del popolo ucraino, ma non sappiamo quando e come arriverà e non è detto che il giorno dopo si possa tornare a fare affari con la Russia esattamente come prima, io su questo starei molto cauto", dice Gori.

"Penso che ci saranno commerci floridi, la possibilità di ricevere e scambiare merci importanti se ci sarà una pace giusta, se l'Ucraina sarà rispettata nella sua integrità territoriale e nel suo diritto di autodeterminazione", sottolinea l'europarlamentare del Pd.

"È da un anno che si parla di ricostruzione, quindi dobbiamo avere il coraggio non solo di lavorare per la pace, ma anche di pensare a cosa può significare quest'ultima", conclude il ministro. 

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