"Ho messo insieme tre mostri sacri della danza, Daniel Ezralow, David Parsons e Moses Pendleton con una squadra di ginnasti rumeni", a Tgcom24 l'ideatore Antonio Gnecchi racconta il "miracolo" di questo spettacolo
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Tre mostri sacri della danza contemporanea, Daniel Ezralow, David Parsons e Moses Pendleton, 17 giovani campioni di ginnastica artistica e un'idea geniale, nata quasi 20 anni fa, di Antonio Gnecchi Ruscone. Che ancora oggi rapisce il pubblico come la prima volta. E' "Aeros", la danza dei campioni, spettacolo che, dopo 7 anni, torna in Italia e approda al Teatro Arcimboldi di Milano l'11, il 12 e il 13 marzo per lasciare tutti a... bocca aperta.
"Quando nel 1997 mi chiesero di creare un evento unico e spettacolare io pensai di unire dei personaggi di fama mondiale nel mondo della danza con degli sportivi al posto dei ballerini...", così Antonio Gnecchi racconta a Tgcom24 la genesi di Aeros, che in 20 anni ha girato tutto il mondo più volte riempiendo teatri e collezionando un successo dopo l'altro.
"Ho pensato subito alla ginnastica artistica, che mi sembrava lo sport più vicino alla danza, ma ho trovato dei muri da parte delle federazioni sportive, troppo conservatrici e che hanno come obiettivo quello di vincere medaglie non di far esibire i loro atleti su un palcoscenico... Poi sono arrivato alla Federazione Rumena di Ginnastica Artistica, Ritmica ed Aerobica, che mi ha dato l'ok e ad Ezralow, Pendleton e Parsons. Ho lanciato loro una sfida, e l'hanno raccolta".
Il risultato è sotto gli occhi di tutti, ma soprattutto del pubblico, che estasiato assite ai salti e ai volteggi, ai rimbalzi e ai "voli" degli artisti, i quali ogni sera, con leggerezza e precisione, velocità e perfetto coordinamento dei movimenti, incantano durante lo spettacolo.
"All'inizio è stato difficile mettere insieme tre personaggi del calibro di David, Moses e Daniel. I tre hanno lavorato per un mese da soli, l'uno indipendentemente dall'altro, senza contatti. Ezralow si è occupato di sfruttare le doti dei ginnasti, tra salti e controsalti, Parsons ha creato le coreografie, i passi di danza e Pendleton ha ideato gli effetti surreali e fantastici, che tanto caratterizzano il suo stile... Poi hanno messo tutto insieme, lavorando con gli atleti e cercando di non calpestarsi i piedi l'uno con l'altro"
Diciassette i ballerini-atleti in scena, tutti tra i 18 e i 23 anni: "E' ipnotica la velocità e la precisione matematica con cui questi artisti si muovono sul palco, facendo cose pericolosissime e molto difficili", continua Antonio Gnecchi.
I costumi di scena sono in jersey, completi attillati in filati stretch, firmati dallo stilista Luca Missoni, che mettono in risalto i corpi perfetti dei ballerini, i loro muscoli nervosi e guizzanti, i loro armonici movimenti in bilico tra Aria e Eros, dalla cui unione nasce appunto Aeros, un viaggio suggestivo, attraverso le diverse possibilità fisiche e atletiche dell'uomo.
"Il valore aggiunto di Aeros sta proprio in questa impresa compiuta da tre grandi della danza, che hanno deciso di collaborare per mettere mano a corpi che non sono di ballerini. Anche le federazioni sportive ne traggono vantaggio però..." continua Gnecchi, "Questo migliora le performances dei loro atleti. Nel corpo libero soprattutto i punti si prendono anche sulla base di come ti muovi, di come sai interpretare la musica, di quanto l'atleta è capace di immedesimarsi. Non solo tecnica insomma".
"Aeros"
Teatro degli Arcimboldi - Milano
11, 12, 13 Marzo
Feriali ore 20.45 Domenica ore 15.30
Prezzi da 15 a 35 euro