"Cinque allegri ragazzi morti", il musical horror e lo-fi che emoziona
© ufficio-stampa
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Sold out per il debutto milanese della piece teatrale di Eleonora Pippo basata sui fumetti di Davide Toffolo
Chissà se nel 1999, quando pubblicava la sua prima graphic novel, Davide Toffolo pensava che un giorno quei disegni avrebbero preso vita a teatro. Probabilmente no. Forse, però, è proprio questo il segreto del successo del musical lo-fi "Cinque allegri ragazzi morti" che, con l'abile regia di Eleonora Pippo e il talento dei giovani attori in scena, ha regalato molte emozioni al pubblico presente in sala Fassbinder al teatro Elfo Puccini.
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In scena al tealtro milanese "L'Alternativa" - il primo dei due episodi sceneggiati da Eleonora Pippo, in replica fino al 2 novembre - vedeva sul palco i giovani attori Libero Stellutti, Mimosa Campironi, Maria Roveran e Matteo Vignati. E Davide Toffolo, impegnato a rappresentare se stesso con chitarra in mano e cappellino in testa, "nudo", senza la sua fin troppo nota maschera. La storia è semplice: c'è Mario (Stelluti), un ragazzo morto che non si rassegna alla sua nuova condizione "non umana". E c'è la ragazza lupo (Roveran) che è stanca di non essere accettata dai ragazzi "normali", come Matteo (Vignati). Infine Mimosa (Campironi), femminista spregiudicata che ha sempre un buon consiglio su come difendersi dagli uomini.
Il tutto accompagnato dalle canzoni storiche dei Tarm, i Tre Allegri Ragazzi Morti, gruppo fondato da Toffolo nel lontano 1994 nella periferia grigia di una Pordenone non troppo avvezza al rock'n'roll. Da "Occhi Bassi" a "Mai come voi" - abilmente cantati, suonati e ballati da tutti gli attori sul palco - le musiche del "passato" accompagnano una storia evergreen che parla di adolescenza. Cinquanta minuti intensi, coinvolgenti, apprezzati da tutto il pubblico presente in sala, giovanissimi e non. Dopo gli applausi e gli inchini di rito, Toffolo rientra in scena e regala due canzoni unplugged - "La faccia della luna" e "Non mi manca niente".